REDAZIONE FIRENZE

"Un mese, poi metterò gli operai in cassa"

"Posso resistere per altri 20 giorni, massimo un mese. Poi mi fermo e metto gli operai in cassa integrazione". Adamo Ricciardi è titolare della Edil Ricciardi, storica impresa edile, che da quarant’anni lavora su Firenze, in particolare in centro. "Nell’azienda lavorano 12-13 dipendenti, poi ci avvaliamo di subappaltatori. Da quando c’è il decreto Sostegni ter – spiega – le banche non ci comprano più il credito e si lavora nella più totale incertezza. A questo si sommano i rincari delle materie prime, i ponteggi e le coibentazioni che non si trovano. E’ il caos". Così si fermano i lavori già iniziati e sopratutto non partono i nuovi. "Ho 500mila euro da incassare, non c’è liquidità, impossibile andare avanti così", prosegue Ricciardi. "Il problema non è stata la prima modifica del governo arrivata a novembre in corso d’opera, quella che ha introdotto l’asseverazione. A paralizzare il settore è stato il decreto che ha introdotto il limite di una cessione del credito. Capisco che ci sia chi truffa – sottolinea - ma non è giusto che a rimetterci sia chi lavora secondo le regole".

I bonus hanno rilanciato il mercato, a partire dallo scorso anno. "Tuttora abbiamo tantissime richieste, in particolare per i rifacimenti di tetti e facciate, su condomini anche di un certo prestigio, ma non si firmano più i contratti. D’altra parte tutti vogliono fare i lavori con i bonus, senza pagare, ma, come azienda, avere un credito e non poterlo monetizzare non ci consente più di andare avanti. E non credo di parlare solo a nome mio, ma delle migliaia di aziende che lavorano nel settore".

mo.pi.