REDAZIONE FIRENZE

"Un episodio che può capitare"

Il punto di vista del dottor . Stefano Tani. medico di Firenze . specialista in cavalli

Dottor Tani, quello di venerdì scorso non è il primo episodio di un cavallo che cade mentre trascina una carrozza. Cosa ne pensa?

Il termine più corretto è traino. Ricordo che i cavalli hanno una capacità di traino superiore a quella del trainare una carrozza, seppur piena di turisti, attraverso un percorso in piano. Infatti, il paragone corretto è quello di un uomo che porta sulle spalle uno zaino di pochi chili. Bisogna considerare la possibilità che un cavallo scivoli, come è successo questa volta. Stando alle informazioni che ho ricevuto risulta che il cavallo si sia alzato dopo pochi secondi senza riportare ferite, né alcun tipo di problema fisico.

Il caldo può avere influito?

Per questo episodio sicuramente no, i cavalli posso scivolare anche in inverno. Per questa evenienza vengono già adottati accorgimenti tramite ferrature specifiche.

Secondo lei quali accorgimenti dovrebbero essere utilizzati per tutelare la salute dei cavalli?

Partire da un dialogo più oggettivo e non estremista è l’unica modalità con cui si può accedere a una buona e onesta informazione: non possiamo estrapolare conclusioni da una foto che ritrae solo un istante. Infatti, i cavalli vengono regolarmente visitati dai veterinari Asl ed esistono limitazioni all’utilizzo con temperature sopra i 35 gradi. Se la temperatura lo permette il cavallo può uscire. Il Comune (dietro parere della Asl) potrebbe mandare un sms ai fiacchierai che indichi la sospensione temporanea per quel giorno e quelle ore specifiche. Potrebbe essere presa come riferimento una temperatura di 32-33 gradi.

Patrizia Lucignani