IACOPO NATHAN
Cronaca

Tutto Sant’Ambrogio a lutto "Era un punto di riferimento"

Il ricordo commosso dei titolari degli esercizi della zona e del Mercato "Con i suoi progetti ha ridato vita al quartiere, si è impegnato per migliorarlo"

di Iacopo Nathan

"Non era solo un grande cuoco e una persona buona, era come l’omino del Monopoli, che girava incontrastato nel suo quartiere". E’ commosso il ricordo di Luca Iacoponi, del bar La Caferia di via della Mattonaia per Fabio Picchi, chef del Cibreo, volto noto di Firenze e icona del quartiere di Sant’Ambrogio, che si è spento ieri. Picchi era malato da tempo ma fino all’ultimo ha lavorato ai suoi progetti. Una mente vulcanica che negli anni ha stupito con le sue creazioni. Il suo mondo era il suo quartiere dove aveva dato vita ai suoi locali e ai suoi progetti. "Era un’icona – continua Luca Iacoponi -. Era sicuramente un punto di riferimento per tutto il quartiere, ma direi anche a tutta la città. Certamente ci mancherà, veniva qui tutti i giorni, mi ricordo bene che prendeva sempre un caffè in tazza grande. C’è poco da dire, se dicevi Sant’Ambrogio dicevi Picchi".

Da subito, da quando la notizia ha iniziato a spargersi e fare il tam tam tra social e cellulari, tutto il mondo di Fabio Picchi ha iniziato a piangerne la scomparsa, e bastava girare per le sue vie per vedere la tristezza nei volti di chi lo aveva conosciuto. "Per me Fabio era un grande amico, non ho davvero parole – racconta in lacrime Gilda Gradi, del bistrot Gilda al mercato si Sant’Ambrogio -. Gli volevo tanto bene, per me era il meglio di tutti. Mi dispiace non riuscire a dire qualcosa in più, ma davvero era molto importante per me. Lui era il quartiere, ha ridato vita a tutta Sant’Ambrogio, c’è poco da dire. Poi ribadisco, era veramente un amico per me".

Con la sua personalità forte e la sua presenza fissa per le strade della città, era diventato un punto di riferimento per tanti. "Io lavoro al mercato di Sant’Ambrogio da 45 anni, prima che Fabio aprisse il primo ristorante – dice Luca Menoni, presidente del Consorzio del Mercato di Sant’Ambrogio-. L’ho conosciuto agli inizi, e c’è sempre stato un rapporto bello di sana competizione. Ci ho sempre visto una persona capace di insegnarmi tanto, oltre che un amico. Riconosco quanto lui volesse bene al nostro quartiere e al nostro mercato, e quanto si è impegnato per renderlo migliore. Era sempre nel quartiere a camminare, mi mancherà e mancherà a tutta la città, ne sono sicuro. L’ho chiamato pochi giorni fa, perché non lo vedevo da qualche giorno e sinceramente mi mancava, mi disse che non stava bene, e ora è arrivata questa bruttissima notizia".

Negli anni, Picchi, dopo il Cibreo aveva dato vita a tanti altri progetti nel suo quartiere, come il Cibreino, il caffè del Cibreo, il Teatro del Sale e per ultimo il C.Bio. "Fabio era un personaggio per Sant’Ambrogio – spiega Lucilla Francalanci, della trattoria Giova di Borgo la Croce -. Si faceva notare per la sua personalità, il suo modo di essere, di parlare sempre a voce alta. E’ stato un fautore e un padre della ristorazione in tutto il quartiere, ma credo anche per tutta la città. Nel bene e nel male, con i difetti e i pregi di una persona, è stato un punto di riferimento, e certamente ci mancherà".

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