Le città d’arte in questa estate 2021 hanno visto tornare i turisti europei e si sono abbuffate con le visite mordi e fuggi di quelli italiani. Se Firenze si contenta, ma non esulta più di tanto, Venezia, pure autrice proprio con Firenze di un famoso decalogo per provare a regolare i flussi di un turismo spesso maleducato, è invece pronta a progettare tornelli high tech, che si apriranno solo con una prenotazione su apposita app, per la prossima estate. Covid permettendo naturalmente.
A Firenze l’idea di tornelli e numeri chiusi non è mai particolarmente piaciuta al sindaco Dario Nardella. "Firenze – sostiene – è molto diversa da Venezia dal punto di vista logistico. Il centro storico è in continuità con il resto della città, chiuderlo sarebbe troppo complicato". Il sindaco piuttosto ha in mente una legge speciale per la Firenze città d’arte e una serie di regole sugli Airbnb in centro per offrire ai turisti soggiorni più lunghi e quindi meno ’mordi e fuggi’.
L’assessore al turismo Cecilia Del Re è intanto al lavoro per cercare di far defluire i turisti dai luoghi del centro storico che solitamente vengono presi d’assalto. Di tornelli veri e propri quindi non si è mai parlato, ma sulla app che è in grado di informare i turisti su quale sia la migliore ora della giornata in cui visitare i musei civici o regalarsi una passeggiata in piazza della Signoria o nel loggiato degli Uffizi, si lavora parecchio. Firenze si è anche dotata di un particolare software (direttamente da Israele) che consente di sapere in ogni momento quali sono le aree più affollate proprio per poter consigliare ai turisti, via app, di rinviare la visita magari a un altro momento. Prima della pandemia erano già state avviate le sperimentazioni.
Non basta. L’idea di Palazzo Vecchio è offrire il maggior numero possibile di alternative ai percorsi più affollati. Dalle passeggiate nell’Oltrarno meno conosciuto, alle tariffe agevolate per i musei comunali, fino ai percorsi d’arte in tutta l’area metropolitana. Insomma se Venezia si rassegna al divieto Firenze punta piuttosto sulla moral suasion e sulla massima apertura della città. Ampliando, quindi, e non diminuendo offerte e percorsi.
Paola Fichera