REDAZIONE FIRENZE

Turismo, subito scintille. Funaro: "Dateci poteri". Fumata nera di Santanché

La sindaca invoca maggiori margini di manovra per arginare i flussi. Gelo della ministra: "Non capisco di che parla". E Giani: "Mai numero chiuso".

Turismo, subito scintille. Funaro: "Dateci poteri". Fumata nera di Santanché

La sindaca invoca maggiori margini di manovra per arginare i flussi. Gelo della ministra: "Non capisco di che parla". E Giani: "Mai numero chiuso".

di Emanuele Baldi

FIRENZE

"Chiediamo la possibilità di avere delle norme nazionali e la possibilità di poter ’regolamentare’ il settore del turismo sul nostro territorio".

Tradotto invoca "più poteri" la sindaca Sara Funaro per arginare le frotte di visitatori che ogni anno riempiono strade della città e casse di negozianti e affittacamere fiorentini ma al contempo, a detta dei più, si rendono incolpevoli responsabili di un processo di snaturamento (in stato già avanzato) del tessuto sociale del territorio.

"Non capisco quali debbano essere i maggiori poteri ai sindaci" ribatte secca la ministra del turismo Daniela Santanché. Subito screzi politici al taglio del nastro Forum internazionale del turismo alla Fortezza da Basso.

E poco cambia se la ministra addolcisce un attimo dopo i toni ("Sono molto laica, parlerò con i sindaci, cercherò di capire quali siano le loro soluzioni e cercheremo di lavorare insieme" perché "il turismo non è né di destra né di sinistra") l’humus per il dialogo sull’asse Roma-Firenze al taglio del nastro del forum sembra non esserci.

Ma davanti al muro (parziale) di Santanché la sindaca non si arrende e sembra anzi voler cogliere l’occasione del filotto di giorni di vetrina nazionale della città per sottolineare con l’evidenziatore, e i numeri, le sue preoccupazioni legate al fenomeno dell’overtourism, "Abbiamo l’esempio di Venezia. Una legge come quella per Firenze sarebbe sicuramente auspicabile – dice - Noi sindaci continuiamo a chiedere una serie di norme per regolamentare" la materia e "continueremo a farlo" anche perché "il fenomeno degli affitti turistici brevi sta aumentando sempre più e in maniera esponenziale e lo confermano i dati con un aumento del 32% negli ultimi due anni".

I numeri, si diceva: "ll centro storico di Firenze ha una superficie di soli 5 km² contro gli 8 di Venezia e i 14 di Roma. La città ha un impatto del turismo che la vede al primo posto in Italia con oltre 325 visitatori per ettaro, 38.389 arrivi per chilometro quadrato e 87.253 pernottamenti per chilometro quadato e 25 presenze per abitante".

Anche il governatore Eugenio Giani (che pure precisa di non voler sentir parlare di ’numero chiuso’ per gli accessi in città) concorda sul fatto che "i sindaci debbano avere potere in materia" di affitti turistici brevi, "perché la lettura dei singoli comuni è una lettura che ci rende una visione molto articolata di questo fenomeno". Quindi il presidente della Regione ha parlato di modelli:

"A Firenze, Pisa e Siena abbiamo il problema dell’overtourism e quindi degli affitti brevi, e come Regione sosteniamo i Comuni che vogliono provvedimenti limitativi rispetto a quello che vediamo sta svuotando le città; ma se io vado a Sinalunga, a San Miniato, o in un altro dei paesi che in qualche modo si stanno rendendo sempre più protagonisti del turismo, ci rendiamo conto che invece il fatto che per il turismo possano essere utilizzate delle abitazioni, altrimenti lasciate a sé stesse, è un elemento di riqualificazione".

Completamente opposto l’approccio di Santanché: "Basta parlare di overtourism, impariamo a gestire i flussi" le parole del ministro che ha aperto il forum moderato da Nicola Porro e al quale hanno preso parte tra gli altri anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e Monsignor Rino Fisichella, Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile del Giubileo 2025.

"Semmai dobbiamo destagionalizzare – aggiunge – Perché l’Italia è una nazione di qualità e non di quantità. Questa è una frase banale ma che in pochi avevano capito. Non è che ci sono troppi turisti. La domanda che ci dobbiamo fare è: in Italia siamo stati in grado di regolamentare i flussi turistici o abbiamo subito il turismo come qualcosa che non aveva bisogno di niente? Credo invece che la risposta sia che dobbiamo imparare a gestire i flussi...".