
Pista da sci
Firenze, 18 dicembre 2021 - Soffrono le città d’arte, accennano timidi sorrisi le località sciistiche. “Purtroppo la situazione negli ultimi giorni è ulteriormente precipitata - dice Francesco Bechi, presidente Federalberghi Firenze -. Gli ultimi provvedimenti del governo, che impongono quarantene ai non vaccinati e tamponi ai vaccinati, rappresentano la mazzata finale. È naturale che un europeo, per le feste, opti per un Paese in cui queste regole non ci sono. Questo è un regalo alla Francia e alla Spagna. La politica pare non conoscere le regole del mondo delle imprese e la necessità di pianificazione che ha tutto il settore turistico. Stanno arrivando gli sfratti agli alberghi da parte delle proprietà. Il turismo è in piena malattia economica pandemica. Se non giungono interventi reali di sostegno sarà a rischio un intero patrimonio. Per non parlare poi di tutti i posti di lavoro in bilico”.
Tornano invece a ripopolarsi, grazie anche alle ultime nevicate, le piste da sci e gli impianti di risalita in Toscana. E la Regione sostiene la ripartenza con 732mila euro di contributi a fondo perduto sulle spese di funzionamento e manutenzione. Le risorse, destinate nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, si aggiungono agli 800mila euro che già avevano avuto il via libera all'inizio di dicembre e ad altri 3milioni inseriti nel bilancio 2022-2024 per ulteriori investimenti negli anni a venire. Tutti i comprensori sciistici sono interessati: Garfagnana, montagna pistoiese, Amiata e Zeri in Lunigiana.
Allargando lo sguardo a tutto il Paese, vediamo che sono oltre 12 milioni gli italiani che passeranno il Natale in zona gialla. Ecco quello che emerge dall'analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento agli effetti del cambio di colore da lunedì anche per Liguria, Marche, Veneto, provincia di Trento. Una situazione che provoca una diffusa incertezza e preoccupazione lungo tutta la Penisola.
Molti stanno posticipando le prenotazioni. E tantissimi italiani stanno ridimensionando i loro programmi per pranzi e cenoni di Natale. Meglio rimanare a casa, dunque, oppure organizzare una mini vacanza a pochi passi. Il 52% degli italiani consumerà il menu di Natale in tavolate con al massimo sei persone. 3,5 milioni di persone hanno invece programmato di mangiare in ristoranti e in agriturismi: si tratta della metà rispetto al 2019, l'ultimo Natale prima della pandemia.