Truffe con Postepay, una banda a giudizio

In quattro fingevano di acquistare oggetti in vendita su Subito.it e riuscivano ad ottenere il bonifico, anziché farlo. Molte le parti offese

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Pescavano le vittime tra quanti mettevano annunci di vendita su Subito.it per dar via chi una bicicletta, chi un divano, una poltrona, una pelliccia, valtri vestiti, una sedia a dondolo, chi un passeggino. Una banda chiamava i venditori sui cellulari, concludendo l’affare. Per ricevere la somma pattuita però i venditori erano convinti ad andare a un bancomat. "E ora segua le mie indicazioni". Ma i venditori seguendo le indicazioni in realtà facevano un bonifico su una postepay intestata al truffatore di turno. Un paio di complici erano incaricati di prelevare poi la cifra. C’è chi ha sventato la truffa, c’è chi ci ha rimesso discrete sommette: almeno nove le vittime di truffa, anche a Bagno a Ripoli, Firenze, Reggello, Pontassieve. C’è chi ci ha rimesso 500 euro, chi 3.498 (il 15 gennaio 2021 a Firenze) il bottino più consistente di questa ’tornata’. Altro che rimediare qualche centinaio d’euro dalla cessione di qualcosa che non serviva più. Certo alcuni venditori si sono insospettiti e hanno fatto partire una indagine che ha portato sul banco degli imputati sei personaggi. Per quattro di loro – accusati chi di truffa, chi di riciclaggio, per aver ricevuto dai complici il denaro sfilato dai conti della vittime – il giudice Angelo Antonio Pezzuti ha deciso, su richiesta del pm Gianni Tei, il rinvio a giudizio. Sono Andrea Germanelli, 40 anni, Ana Maria Rezmives, 20 (per truffa) Daniele La Vita, 33, Irene Circelli, 37 (per il riciclaggio). Non è stata contestata l’associazione per delinquere, ma (per la truffa) l’aggravante dell’aver approfittato della ’minorata difesa’ dei venditori per trattative concluse non in presenza, ma a distanza. La data d’inizio del processo è stata fissata l’8 maggio 2023.

La carta Postepay è stata lanciata la prima volta dall’omonima società di Poste Italiane a fine 2003. Oggi ne esistono diverse versioni. I rischi maggiori connessi alla Postepay sono legati ai tentativi di terzi di carpire i dati della carta di pagamento, utenza, password, codici di accesso. La truffa più di frequente associata a Postepay è quella relativa al cliente che, intenzionato a effettuare un accredito sulla propria carta tramite Atm, viene raggirato e indotto ad effettuare una ricarica verso una carta di pagamento intestata a un altro soggetto. Per segnalare la truffa bloccare subito la Postepay chiamando dall’Italia (h24) il numero gratuito 800.003.322 e dall’estero invece il numero +39.02.82.44.33.33. In caso disospetti, segnalare a Poste Italiane e-mail di phishing inoltrandole all’indirizzo [email protected]

giovanni spano

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