
Dal Duomo a San Lorenzo, i truffatori si spostano ovunque. Ora anche sulle rampe al. piazzale Michelangelo, la vera novità del 2025
di Rossella Conte
Tre anni fa c’era una sola postazione. Oggi sono almeno otto. A , nel pieno centro storico, si moltiplicano le truffe del gioco delle tre carte ai danni dei turisti, con una tecnica ormai collaudata: un piccolo tavolino, mani veloci e la promessa di vincere una banconota da cinquanta euro. In realtà nessuno vince, tranne i truffatori. Che lavorano in gruppo, con una regia precisa, e riescono a far sparire decine di euro a testa nel giro di pochi minuti. Il punto caldo resta piazza del Duomo, proprio sotto la Cupola del Brunelleschi.
Ma non è l’unico luogo colpito. I finti giochi di abilità si vedono anche in via dei Calzaiuoli, in borgo San Lorenzo, sulle rampe sotto il piazzale Michelangelo, la vera novità della stagione 2025. Sempre la stessa scena: una persona mescola le carte, un complice finge di giocare e vincere, altri fanno da pubblico e attirano passanti ignari. Appena qualcuno abbocca, il meccanismo si mette in moto. Chi prova a seguire il gioco finisce col perdere. E quando protesta, gli autori della truffa spariscono in pochi secondi.
"È una cosa impressionante – racconta Fiorenzo Smalzi, titolare di un bar in piazza Duomo – rubano soldi davanti ai nostri occhi, ogni giorno. In alcune strade sono stati anche affissi cartelli per avvisare i clienti, ma non serve a niente. Le forze dell’ordine passano, loro spariscono. Poi tornano poco dopo". Nel quartiere di San Lorenzo alcuni commercianti hanno preso l’iniziativa, affiggendo cartelli plastificati in più lingue: "Attenzione: truffa del gioco con le carte".
Ma il passaparola non basta. Il guadagno per chi organizza queste azioni, secondo chi lavora nella zona, è altissimo. Si parla di migliaia di euro al giorno. "Fanno affari d’oro – spiega un negoziante – sono organizzati, si muovono in gruppo, hanno vedette che avvisano in caso di controlli. Cambiano zona in un attimo e poi tornano". Il fenomeno, diffuso anche in altre città italiane, a ha assunto dimensioni preoccupanti. Piazza del Duomo, via Calzaiuoli, piazza della Signoria: qui la truffa si ripete ogni giorno, davanti a migliaia di occhi. Chi assiste, spesso, pensa che si tratti di artisti di strada. O che sia una forma di intrattenimento. "È una ferita aperta per il decoro della città – commenta Marco Verzi, presidente di Federagit Confesercenti – e nessuno fa niente. Pensano che siano autorizzati, non vedendo nessuno che li manda via. E invece sono delinquenti veri".
Intanto, l’immagine ne esce danneggiata. Anche Federconsonsumatori Toscana mette in guardia: "Si tratta di una odiosa modalità di raggiro - dice la presidente Laura Grandi - che, oltre a destare un vero e proprio allarme dal punto di vista sociale, spesso può essere associato a possibili fenomeni legati alla malavita organizzata".