BARBARA BERTI
Cronaca

Tributo alla Carrà e alle sue canzoni: "Firenze, facciamo una grande Fiesta"

A Rifredi dal 28 dicembre Fabio Canino riporta in scena la commedia dedicata a Raffaella nazionale

"Torno sul palco dove tutto è iniziato. Sono molto felice di questo ritorno a casa". Parola di Fabio Canino, attore, conduttore e autore per teatro, radio e tv che il 28 dicembre (ore 21) debutta al Teatro di Rifredi con "Fiesta", la commedia tributo a Raffaella Carrà e alle sue canzoni (in scena fino al primo gennaio, sempre alle 21 ad accezione del 1° gennaio alle 18). Dopo vent’anni il giudice di ’Ballando con le stelle’ (stasera il gran finale dello show di Raiuno) riporta in scena uno spettacolo spassoso in cui il pubblico si diverte riflettendo sul mondo gay e su argomenti di attualità, dalla politica alla religione.

Firenze è sinonimo di...?

"Gioventù e incoscienza... Firenze è la mia città e qui ho mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo. Poi però mi sono trasferito a Milano, perché Firenze è una città piccola, non adatta a chi vuole fare l’artista. Nella capitale lombarda ho studiato, poi sono fatto anche un anno sabbatico a New York dove ho visto tantissimi spettacoli".

Quali ricordi ha dei suoi primi passi sul palco di Rifredi?

"Leggerezza, irresponsabilità. A quei tempi non mi ponevo domande come ’lo spettacolo sarà piaciuto oppure no’. Lì, però, ho maturato l’idea di voler fare questo mestiere. Anzi, prima ho capito cosa non volevo e potevo fare. E’ stato il momento della consapevolezza, seguito poi dalla maturazione che mi ha portato lontano da Firenze".

Ai giovani che oggi vogliono fare il suo mestiere, che consigli dà?

"All’inizio si affrontano tante difficoltà, anche io le ho avute. Il talento non basta, serve tanta disciplina. E altrettanto studio. Chi vuole fare teatro deve sapere chi era Pirandello, così come chi vuol fare tv non può non conoscere Corrado. Insomma, bisogna sapere dove si vuole andare, perché il mondo dello spettacolo non è soltanto lustrini e applausi".

Ci racconta qualche curiosità della "Fiesta"?

"Le battute ironiche e auto-ironiche, i dialoghi serrati e pungenti, la satira di costume e tanta, tanta musica sono il cuore della particolare ’Fiesta’ organizzata da tre amici gay, per celebrare l’amatissima Carrà. Una festa dove c’è anche Raffaella, idolo immortale, mito da portare stampato sulla propria maglietta, simulacro a cui dedicare un angolo votivo nella propria casa. Insomma una pièce originale che coinvolge direttamente il pubblico in sala, offrendo la possibilità agli spettatori di scegliere il finale fra tre diverse possibilità".