Tramvia Firenze, Giani: "Binari sotterranei per attraversare il centro e collegare i quartieri est"

L’idea del governatore: "Quando le linee saranno finite ci si dovrà pensare". La proposta: due chilometri con una sola fermata in piazza della Repubblica

Tramvia alla stazione di Firenze (Foto Marco Mori / New Press Photo)

Tramvia alla stazione di Firenze (Foto Marco Mori / New Press Photo)

Firenze, 19 aprile 2023 – Sirio nel ventre molle della città, venti metri sotto la grande bellezza del centro storico per allacciare la stazione di Santa Maria Novella alla zona di piazza Beccaria per "collegare direttamente le zone est di Firenze" e rendere così "la tramvia molto più competitiva".

Il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha rilanciato l’idea in un’intervista a Il Tirreno, parla con noi di un progetto di lungo termine che potrà "essere affrontato quando tutte le linee del tram attualmente in costruzione saranno completate".

Secondo i progetti a oggi su carta, infatti, il passaggio dal centro storico dei binari è fuori dai radar (talmente fuori da essere costato la poltrona di assessore a Cecilia Del Re, incappata nell’ira funesta nardelliana, perché colpevole di aver rimarcato la necessità di collegare stazione e San Marco facendo passare Sirio di lato al Duomo per non lasciare l’opera monca).

Chiaro dunque che i residenti di Firenze est – Campo di Marte, Coverciano, Bellariva, Gavinana e, andando oltre, Bagno a Ripoli – le cui linee di riferimento avranno come fulcro piazza della Libertà, dovranno cambiare Sirio per arrivare alla stazione di Santa Maria Novella. Un problema che non si pone per chi abita nella zona sud-ovest (Isolotto e poi Sandicci) e in quella che guarda a nord (Novoli, Rifredi, Careggi) che ad oggi con una sola corsa possono arrivare alle porte del centro storico. Giani parte proprio da questo aspetto. "Chi arriva da est avrà bisogno di due step per raggiungere la stazione, cosa che gli attuali passeggeri del tram delle linee già realizzate non devono fare".

Ecco quindi la soluzione che "in realtà era già contenuta nel primo atto approvato nel 1993" quando l’attuale governatore della Toscana era assessore comunale alla mobilità e portò prima in consiglio comunale un ordine del giorno che, una volta approvato, si tradusse in uno studio di fattibilità, dando il via a tutti gli effetti al progetto tramvia. Ma cosa prevede l’idea del governatore – sulla quale ieri Palazzo Vecchio ha scelto di non commentare – per attraversare il centro? Prima di tutto una premessa: Giani è favorevole a ogni linea in superficie (non al passaggio) al Duomo tanto che "investiamo i 115 milioni del fondo Fes per il primo lotto verso Sesto Fiorentino e 300 per i lotti verso Campi e Bagno a Ripoli". Per il centro il presidente della Regione prevede "due chilometri di linea sotterranea con un’unica fermata in piazza della Repubblica sotto la quale la maggior parte dei reperti archeologici sono già stati ’recuperati’ durante i lavori di riqualificazione di fine Ottocento".

Sulla posizione di Giani si è espresso ieri anche il senatore fiorentino di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi: "Dopo decenni di niet la sinistra fiorentina apre al sottoattraversamento per la tramvia – dice – Giani non ha il coraggio di chiamarla con il suo nome, ma nei fatti quello che ha proposto è una metropolitana. Ne prendiamo atto, meglio tardi che mai. Lo diciamo ormai da tempo che il progetto francese di tramvia è vecchio, invasivo e costoso, molto meglio andare sotto la città in sicurezza che deturparla con binari e pali.

“Da anni lo ripetiamo – conclude – ‘la cura del ferro in superficie’ proposta dal Pd è devastante dal punto di vista paesaggistico per una città bella e fragile come Firenze, e anche troppo costosa per le casse pubbliche, lo dimostrano i dati".

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