Remy Morandi
Cronaca

Tra fioretto e stilettate. La “battaglia” di Firenze in diretta streaming, record da 20mila utenti

Tanti hanno assistito al dibattito organizzato da La Nazione fra i dieci candidati in corsa per la guida di Palazzo Vecchio. L’analisi del professor Rogari: "L’incontro più importante della campagna"

I candidati a confronto (foto New Press Photo)

Firenze, 1 giugno 2024 – "Quando ho letto che c’erano 1.200 persone sono rimasto felicemente stupito. Conosciamo tutti l’atteggiamento di distacco che c’è nei confronti della politica, invece l’iniziativa è stata un’ottima occasione per riavvicinare le persone al futuro dell’amministrazione". Sandro Rogari, professore di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Firenze, dimostra meraviglia per la partecipazione registrata dal dibattito dei candidati sindaco di Firenze organizzato al Palazzo dei Congressi da La Nazione e da Firenze Fiera.

Non si aspettava così tanta gente?

"Sinceramente no, è stata la dimostrazione che si possono riallacciare i rapporti tra cittadini e politica".

Non cittadini qualunque, ma che hanno uno spirito critico che a volte supera quello dei candidati.

"Le persone sono informate. Il candidato non può essere fumoso. Dire cose che non stanno né in cielo né in terra fa spettacolo, ma è un boomerang".

Come reintrodurre il Fiorino come moneta?

"Ridicolo, non solo perché non è fattibile, ma perché non sono questioni di competenza di un sindaco".

Perché dire cose del genere?

"Le uscite estemporanee movimentano la scena ma non portano risultati significativi. Le performance servono anche a farsi conoscere e riconoscere. Diverso è il caso di chi parla alla pancia degli elettori, come Marrazza. Una comunicazione efficace che riesce a strappare l’attenzione dai candidati ’big’".

Funaro come ne è uscita?

"E’ stata combattiva ed efficace. Un risvolto inedito della sua personalità. Da affabile a battagliera. I tanti che la interrompevano hanno sbagliato. Gli spettatori tendono a solidarizzare con chi viene messo a tacere. Le polemiche dunque sono andate a suo vantaggio".

Schmidt giocava di rimessa?

"Gioca molto sul tratto umano e sulla sua affabilità. La lingua non è perfetta, ma ha una grande capacità nel rapportarsi con gli altri. Si presenta come una persona non aggressiva, con cui si può dialogare. Un tratto che può fare differenza soprattutto nelle periferie".

Saccardi.

"Navigata, una professionista con grande esperienza di campagne elettorali e di palazzo".

Del Re?

"Sul piano emotivo credo che non abbia metabolizzato la fine del suo assessorato. E ora è costretta in un senso di rivalsa che però non interessa agli elettori".

Palagi.

"Un linguaggio efficace, ma di campo. Fuori dalla sinistra radicalizzata il suo messaggio cade nel vuoto, ma con il suo elettorato è molto in sintonia".

Una valutazione finale.

"Un dibattito tra dieci candidati è una fiera delle rivalità. Ma gli elettori arriveranno alle urne con maggiore chiarezza. E’ stato l’incontro più importante della campagna elettorale".