REDAZIONE FIRENZE

Toscana sviluppo, c’è Fanucci in pole per la direzione generale

La nuova società in house della Regione Toscana. Una legge ad hoc

Toscana sviluppo, c’è Fanucci in pole per la direzione generale

C’è malumore in casa Pd per il passaggio in consiglio regionale di una modifica alla legge istitutiva di Sviluppo Toscana, organismo in house della Regione a supporto per le politiche di sviluppo economico. Perché malumore e perché si deve rimettere mano alla legge? Approvata lo scorso anno, la legge prevede l’ampliamento di funzioni della spa Sviluppo Toscana con l’inserimento di un’altra figura apicale da 130mila euro all’anno: un direttore generale oltre al direttore operativo già esistente. Si deve intervenire sui requisiti dei candidati.

E’ stato selezionato e poi congelato Edoardo Fanucci, esponente di Italia viva, commercialista, ex deputato, ex vicepresidente commissione parlamentare Bilancio. E ora c’è da rimediare. Anche se nel Pd non tutti sono d’accordo. Su quella legge che martedì dovrebbe passare al vaglio del consiglio esplode il mal di pancia Pd. Perché la scelta di Fanucci è benedetta dalla giunta regionale con lo spirito di rispettare i patti varati nel 2020 con Italia viva per la coesione della coalizione di maggioranza. Adesso entrano in ballo però anche i rapporti Pd-Iv in funzione di possibili accordi in vista delle scadenze elettorali del prossimo giugno. Gran parte dei dem chiede uno slittamento dei tempi, non fidandosi – al momento – delle mosse di Iv. Alla fine lo scivolamento in avanti ci potrebbe essere, in virtù del fatto che Fanucci potrebbe correre da sindaco a Montecatini. Con un centrodestra diviso sulla ricandidatura di Luca Baroncini, se il centrosinistra giocasse la carta Fanucci, sarebbe inutile questa grande manovra con Sviluppo Toscana in debito di ossigeno: i conti piangono anche in ragione delle assunzioni.

Ma torniamo indietro per comprendere come si è arrivati qui. Per la scelta del direttore generale di Sviluppo Toscana nell’estate scorsa si decide di procedere a una selezione alla quale prendono parte il direttore operativo in carica (Orazio Figura), Leonardo Cioccolani (con lunga esperienza nella pubblica amministrazione) e l’ex deputato di Italia viva Edoardo Fanucci. Nominato sub iudice con i sindaci revisori che segnalano la necessità di un’integrazione della documentazione di Fanucci. In agosto anche l’Avvocatura regionale evidenzia elementi dubbi. Il 30 agosto arriva il verbale con sospensione della nomina.

Il 15 settembre viene protocollata la proposta di legge che elimina due righe nell’articolo dedicato ai requisiti del dg relative all’esperienza quinquennale. Si motiva con l’esigenza di non circoscrivere i potenziali candidati. E ora?

Ilaria Ulivelli