MONICA PIERACCINI
Cronaca

Thales: "Nardella aiuto" Lo spettro della ’cassa’

I confederali sono preoccupati per il clima di incertezza post pandemia . Rischio ammortizzatori per 40 lavoratori dopo il ricorso alla Cig Covid

di Monica Pieraccini

Il gruppo francese Thales ha registrato nel primo trimestre 2021 una lieve crescita di fatturato, pari al +0,5 per cento. I ricavi sono trainati dal settore difesa e sicurezza, con un +13,1 per cento, ma sono in negativo l’aerospazio, l’identità digitale e della sicurezza e anche la divisione trasporti, queste ultime componenti importanti anche per lo stabilimento di Thales Italia a Firenze, all’Osmannoro, che impiega 180 dipendenti che si occupano, tra l’altro, di sistemi di segnalamento ferroviario e tranviario.

Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm sono preoccupate, perché l’azienda, che comunque ha risentito anche della pandemia, si sta riorganizzando. Fino ad agosto 2020 ha fatto ricorso alla cassa Covid, poi la produzione è ricominciata, ma il clima è ancora di incertezza. Dallo scorso febbraio c’è un nuovo amministratore delegato, Donato Amoroso, già ad di Thales Alenia Space Italia. Manca, però, un piano industriale e nell’ultimo incontro i vertici aziendali hanno ventilato l’ipotesi di un nuovo ricorso alla cassa integrazione, che interesserebbe 40 persone.

"L’incontro – spiega Andrea Vignozzi, della Fiom Cgil – era stato convocato per la presentazione del piano industriale di rilancio, che invece è stato di fatto rinviato a settembre. Vogliamo capire che intenzioni ha il gruppo per quanto riguarda lo stabilimento fiorentino, qual è la missione industriale che se ne vuole dare".

"Abbiamo per questo chiesto un incontro al sindaco della Città metropolitana, Dario Nardella – prosegue Vignozzi – con l’obiettivo di ottenere da lui un impegno ad aiutarci a capire cosa possa comportare questa nuova riorganizzazione, visto, peraltro, che buona parte delle commesse di Thales sono dipendenti dal pubblico, ma non ci ha risposto".

Thales si occupa, tra le altre cose, dei sistemi di controllo e sicurezza della tramvia di Firenze. "Veniamo da anni di ‘fiacca’. Durante la pandemia l’azienda ha fatto ricorso alla cassa Covid e il nostro timore – aggiunge Cora Prussi, della Fim Cisl – è che si vada verso una ristrutturazione. Non siamo disponibili ad accettare che vengano chiesti ulteriori sacrifici ai lavoratori in assenza di un piano industriale soddisfacente che rimetta al centro gli investimenti".

Nel frattempo, si rincorrono le voci che Thales possa cedere proprio l’attività di segnalamento ferroviario, con Alstom, Hitachi Rail, Stadler Rail, Caf e fondi di private equity che potrebbero essere tra i candidati più accreditati all’acquisizione.