Terremoto in Mugello, dopo la nuova scossa, la gente torna nei centri di accoglienza

Dopo la scossa di magnitudo 3 di sabato pomeriggio è risalito il numero degli ospiti nei centri di accoglienza

Borgo San Lorenzo (Firenze), 15 dicembre 2019 - La terra non smette di tremare in Mugello, e apprensione e paura sono i sentimenti che accompagnano i cittadini ogni giorno dalla notte del 9 dicembre quando una potente scossa di magnitudo 4.5 buttò giù dal letto e fece fuggire in strada migliaia di persone.

E la scossa di magnitudo 3 ieri pomeriggio, per la paura di passare la notte in casa, ha fatto tornare nei centri di accoglienza diversi mugellani. «Sono state 277 le persone ospitate questa notte nei centri d'accoglienza allestiti in Mugello», più che raddoppiate rispetto alla notte precedente, dopo la scossa di magnitudo 3.0 registrata ieri pomeriggio. Lo rende noto il consigliere metropolitano delegato alla Protezione civile Massimo Fratini. «La scossa di magnitudo 3 che nel pomeriggio di ieri è stata avvertita dalla popolazione ha comprensibilmente generato preoccupazione - sottolinea Fratini in una nota -. La notte precedente nelle strutture si erano fermati in 104. Sulla base dei dati della Sala di Protezione civile della Metrocittà, questa notte 128 persone sono state ospitate nei locali dell'Autodromo, 44 nella scuola di San Piero a Sieve e 105 nella palestra della scuola media di Barberino in via Agresti. Le strutture continuano per ora a restare aperte».

Intanto domani a Barberino riaprono le scuole materna, primaria e media. Il Comune ha poi ottenuto una prima riduzione dell’area interdetta, e il tratto iniziale di corso Corsini, dalla piazza sino alla fontana è nuovamente accessibile. Va avanti il lavoro di verifica dell’agibilità degli alloggi. E sono tante le richieste, più di mille. Casa per casa, stanza per stanza, si controllano le condizioni statiche. Se tutto va bene, si può rientrare in casa. Altrimenti vi sarà un’ordinanza di inagibilità. Già diverse famiglie hanno trovato accoglienza altrove ma Regione e Comune hanno stabilito di dare anche una risposta all’emergenza attraverso le strutture alberghiere. E si è lanciato un appello, affinché gli hotel diano la loro disponibilità. Intanto, se Barberino è il paese più colpito, anche Scarperia e San Piero comincia ad avere i primi casi di inagibilità.

Il sindaco Ignesti ha firmato 6 ordinanze, e ce ne sono altre 4 pronte per abitazioni di Sant’Agata, Lumena e Petrona. «Abbiamo avuto 150 richieste e al momento ne sono state evase 58. E’ probabile che i casi di inagibilità vadano ad aumentare. Agibili invece le chiese di Fagna, di Scarperia, e anche quella della Madonna dei Terremoti». 

 

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