
L’aggressione è avvenuta in casa alle 22 nel territorio di Fiesole . La donna ha cercato di difendersi dai colpi inferti con il falcetto dal marito. L’uomo è stato arrestato e portato a Sollicciano: la notte di follia.
di Pietro Mecarozzi
Il corpo della donna riverso sulle scale, dalle quali ha tentato di fuggire. A terra il sangue, molto, perso dalla ferite al petto e alla testa. Le lacrime della madre mentre tenta di tamponare lo squarcio più profondo, quello dietro l’orecchio, all’altezza della nuca. Lui, il marito, seduto su un muretto appena fuori l’abitazione, in braccio una delle figlie piccole singhiozzante, è in attesa di essere ammanettato.
È la scena alla quale sabato sera, intorno alle 22, si sono trovati di fronte i soccorritori del 118 e i carabinieri della stazione di Fiesole. In una strada privata, nelle valli che circondano Firenze, Y.B, tunisino di 45 anni, ha aggredito la moglie Sofia, fiesolana di 43 anni, colpendola ripetutamente con una roncola di una trentina di centimetri. È accusato di tentato omicidio. La donna lotta tra la vita e la morte.
Le urla della donna hanno squarciato la quiete del piccolo complesso di case in mezzo a campi e una zona boschiva, dove vive la coppia, il padre della vittima e altri parenti. Secondo quanto emerge, l’aggressione sarebbe deflagrata dopo l’ennesima lite coniugale tra i due sulla gestione delle figlie (di 2 e 3 anni), sullo stile della donna e su questioni di natura economica. I due stanno insieme da sei anni e da tre sono sposati, al momento non risultano denunce pregresse per maltrattamenti in famiglia. La notte di sabato, dopo cena, l’uomo avrebbe impugnato l’attrezzo agricolo formato da una lama a uncino di diversi centimetri e avrebbe assalito la moglie. La donna ha tentato di difendersi: riportando un profondo taglio sul braccio e l’amputazione della falange di un dito. I fendenti l’hanno colpita al petto e alla tasta, provocando ferite gravissime. Ha poi cercato la fuga imboccando le scale che dal piano terra – dove è avvenuto l’agguato – portano a una sorta di rimessa sottostante. Lì è stramazzata a terra. Il battito quasi assente.
Secondo quanto ricostruito, la brutale aggressione sarebbe avvenuta di fronte alla madre della vittima, che ha dato l’allarme, mentre le due figlie probabilmente stavano dormendo. Di lì a poco, dalla casa sottostante, è arrivato in soccorso il padre. Hanno da subito cercato di arginare l’emorragia della figlia, e nel frattempo avvertire i soccorsi. Il marito ha invece lasciato cadere il falcetto e si è seduto all’esterno della casa.
Sul posto sono intervenuti per primi i soccorritori della Misericordia di Campo di Marte. Le manovre per rianimare la donna si sono rivelate più difficile del previsto, sia per la posizione in cui era il corpo, sia per il molto sangue perso e le gravissime condizioni in cui versava. A breve distanza sono sopraggiunte tre gazzelle dei carabinieri, che hanno arrestato l’uomo in flagranza di reato e sequestrato l’arma utilizzata. La donna, rianimata sul posto dai sanitari del 118, è stata trasportata al pronto soccorso di Careggi, dove si trova in prognosi riservata e in pericolo di vita. Il 45enne - difeso dall’avvocato d’ufficio Maria Carmen Napolitano – è stato trasportato al carcere di Sollicciano, non risulterebbe avere precedenti.
Gli inquirenti, coordinati dalla pm Alessandra Falcone, nelle scorse ore hanno sentito più volte i genitori mentre la scientifica ha eseguito rilievi sul luogo del delitto. Il padre ha ripetuto ai carabinieri dei continui dissidi di stampo ’culturale’ tra i due. Accertamenti anche su possibili violenze passate subite dalla donna: al vaglio anche i cellulari dei due, il contenuto delle chat potrebbe essere utile per delineare i contorni di una relazione a dir poco complicata. Le due figlie, stando a quanto appreso, dovrebbero essere prese in carico dalla nonna materna.