
Bernard Dika in rampa di lancio. L’ex consigliera di Palazzo Vecchio: "Alternativi a campo largo e destre"
Bernard Dika, brillante portavoce e spin doctor di Eugenio Giani, potrebbe candidarsi alle prossime elezioni regionali. A sostenerlo per primi i sindaci della Valdinievole – Claudio Del Rosso, Simona De Caro, Nicola Tesi e Daniele Bettarini – sua terra di adozione.
Per De Caro, prima cittadina di Monsummano il centro più popoloso della zona, "Bernard è un figlio della Valdinievole, cresciuto tra noi, con le stesse sfide e gli stessi bisogni dei nostri figli e nipoti". "A 27 anni con l’esperienza maturata lavorando da sei anni al fianco di Giani – aggiunge – è la figura più pronta a rappresentarci al meglio in consiglio regionale". Che quello di Dika è uno dei profili emergenti della poltica toscana non è un mistero tanto che alcuni rumors davano anche per probabile una sua candidatura a sindaco di Pistoia.
E intanto c’è chi in vista del voto si muove già direzione ostinata e contraria, ovvero né con il campo largo, né – giammai – con la destra. L’assemblea pubblica che si è tenuta sabato a Viareggio ha dato infatti ufficialmente il la alla corsa per le regionali della lista ’Toscana rossa’ – dentro Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Possibile – con candidata una ’vecchia’ conoscenza di Palazzo Vecchio, Antonella Bundu, ex capogruppo di Sinistra.
"La lista Toscana rossa – ha rimarcato subito lei – è la proposta politica alternativa al campo largo e al modello portato avanti dalla destra". Già scattata la raccolta firme: Toscana rossa ne dovrà raggiungere 10mila per poter presentare la lista.
I temi chiave? La demilitarizzazione del territorio, il no all’allargamento dell’aeroporto militare di Pisa, alla base militare Gis e Tuscania a San Rossore e Pontedera, al comando Nato a Rovezzano.
Nel programma anche la destinazione di ogni finanziamento pubblico al welfare, a un piano straordinario per il diritto all’abitare e al lavoro, con l’istituzione di un salario minimo a 10 euro agganciato all’inflazione, un reale impegno nei controlli della sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda le politiche ambientali sottolineato "il no alle grandi opere inutili".
Emanuele BaldiDaniele Bernardini