REDAZIONE FIRENZE

Tassi da usura durante il Covid Nuovi arresti per il clan Cuomo

Pretesi interessi del 60% per una somma prestata a una coppia fiorentina in difficoltà economiche. E dopo la misura del settembre scorso al boss Luigi, la moglie e il figlio lo avrebbero sostituito

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Soldi prestati e da restituire con interessi spaventosi: in cambio di 14mila, ne dovevano tornare indietro 23mila. Il clan Cuomo, trasferitosi a Firenze a causa della “guerra“ in corso a Nocera Inferiore, aveva anche l’usura tra i suoi business da lanciare nel difficile periodo covid. Lo hanno scoperto gli uomini della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Firenze, guidati dal vice questore aggiunto Maria Assunta Ghizzoni.

Che dopo le misure per la "bomba" al ristorante "Pizza Cozze e Babà", atto intimidatorio che s’inserisce proprio in quella guerra per il potere camorristico che vede i Cuomo in svantaggio rispetto ai rivali di Piedimonte, adesso hanno notificato a Luigi Cuomo, 39 anni, e al figlio Michele, 19, due ordinanze di custodia cautelare in carcere. In carcere, perché ritenuto coinvolto negli episodi di “strozzo“, anche Salvatore Pirelli, 48 anni, napoletano trapiantato a Firenze dove fa il parrucchiere. Una quarta misura, richiesta dal pm Leopoldo De Gregorio e firmata dal giudice per le indagini preliminari Antonio Pezzuti, ha colpito Anna Eboli, 38 anni, moglie del Cuomo e madre di Michele: è finita ai domiciliari.

La fase due dell’inchiesta Cuomo nasce dalle perquisizioni che lo scorso settembre accompagnarono l’arresto di Luigi, ritenuto, dopo la carcerazione del fratello Michele (stesso nome di suo figlio), l’esponente di spicco del clan campano.

A casa Cuomo, i poliziotti della squadra mobile hanno trovato assegni e cambiali. Da lì sono risaliti a un prestito da 14mila euro concesso a una coppia che era in difficoltà economiche a causa del vizio del gioco e della crisi generata dal Covid.

A fronte del denaro ricevuto nel mese di febbraio 2021, le vittime, una coppia residente a Firenze, con rispettive attività nel commercio e nell’artigianato edile, avrebbero dovuto restituire in pochi mesi 23mila euro, con un tasso di interesse annuo pari a circa il 60%. Sarebbe stato il parrucchiere, secondo l’accusa, a far da intermediario e presentare Luigi Cuomo a una delle due vittime, cliente del suo negozio e che gli aveva parlato dei suoi problemi economici.

Nell’indagine è finita poi anche la moglie di Cuomo che, secondo gli inquirenti, assieme al figlio avrebbe preso il posto del marito, dopo il suo arresto di settembre, nell’esigere i soldi dalla coppia. "Ma che devo fare, una rapina?", rispose la presunta vittima che avrebbe, secondo quanto appurato dall’inchiesta, restituito solo i 14mila euro ricevuti.