REDAZIONE FIRENZE

Superiori senza 130 prof Ancora odissea supplenti

Vacanti cattedre di materie curriculari: l’Ufficio scolastico è alla sesta chiamata. E diventa un caso la graduatoria degli assistenti amministrativi facenti funzioni

Tra meno di un mese inizieranno le vacanze di Natale, ma ancora non tutti gli studenti hanno i loro insegnanti. I problemi maggiori si concentrano alle superiori, dove mancano ancora 130 docenti, di cui 30 sul sostegno. C’è chi ancora non ha visto in faccia il docente di italiano o di matematica titolare di cattedra. Le scuole cercano di fare il possibile con i docenti interni, ma la situazione è ormai allo stremo, anche perchè alle carenze quotidiane si sommano le varie quarantene dei prof. Un incubo. "Non è colpa dell’Usr, ma delle regole troppe rigide stabilite quest’anno dal Miur. L’Usr è alla sesta chiamata dei supplenti. In tantissimi stanno rinunciando alla nomina. Questo è grave ed accresce le difficoltà del sistema scuola", attacca Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva. Ecco che in una quartadell’Iis Sassetti-Peruzzi risultano "ancora vacanti delle cattedre di materie curriculari come italiano, storia e igiene - denuncia un genitore -. Sono assenti anche diversi docenti di sostegno. Così in questo modo i ragazzi non possono studiare. Per non parlare poi degli alunni più deboli". Prosegue poi l’odissea della media Mazzanti. In tre classi mancava da inizio anno il docente di Matematica. "Venerdì era finalmente arrivata una supplente - fa sapere una mamma, - ma poi è stata trasferita per un errore nell’assegnazione della cattedra. Un docente interno sta facendo l’impossibile, ma qui proprio non ci siamo".

Sul piede di guerra anche i direttori generali dei servizi amministrativi delle scuole, i cosiddetti Dsga ‘facenti funzione’. A Firenze sono 57 in tutto. Si tratta di assistenti amministrativi che, per colmare i ‘buchi’ dovuti al fatto che la Toscana è tra le regioni che non ha terminato le procedure concorsuali prima dell’inizio dell’anno scolastico, hanno accettato un contratto, fino alla fine di agosto, per ricoprire appunto l’incarico, più autorevole e, dunque, anche più remunerato, di direttore generale dei servizi amministrativi. È anche grazie a loro che le scuole sono andate avanti in questi mesi. Senonché, come spiega Claudio Gaudio della Cisl, "incredibilmente il governo ha infilato nella conversione del decreto agosto anche la possibilità, per le regioni in ritardo, di stilare la graduatoria dei vincitori del concorso entro la fine dell’anno per poi immetterli subito nel loro ruolo di Dsga". Così i facenti funzione, dopo neanche quattro mesi dovranno tornare nel loro vecchio ruolo.

"Ci sentiamo ingannati - accusa Sandra Gremoli, Dsga all’istituto Elsa Morante -. Se avessimo saputo che l’incarico sarebbe stato così breve non avremmo accettato". E Rosario Gagliano: "Io ora sono Dsga facente funzione al Gandhi. Assurdo che in corso d’anno mi venga revocato l’incarico. Per fortuna io abito a Firenze ma c’è anche chi si è trasferito provvisoriamente.