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Studi e visite alla ’casa’ del David. I gessi di Bartolini ancora ai raggi X

Lo studio è alle battute finali. Intanto all’Accademia arriva il vicepresidente della Commissione Europea Josep Borrell .

Studi e visite alla ’casa’ del David. I gessi di Bartolini ancora ai raggi X

E’ in via di conclusione lo studio tecnico-scientifico dei modelli in gesso di Lorenzo Bartolini conservati nella Gipsoteca della Galleria dell’Accademia, dove ieri è arrivato in visita il vicepresidente della Commissione Europea Josep Borrelle.

Lo studio dei modelli di gesso è un progetto pilota realizzato dal museo fiorentino insieme a Sabap - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e a SUPSI - Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana di Mendrisio. Al momento sono in fase di valutazione i risultati ottenuti grazie a sofisticate indagini diagnostiche condotte su un campione di modelli, tra cui i monumenti sepolcrali a Leon Battista Alberti e a Vittorio Fossombroni, le cui opere in marmo sono conservate nella chiesa di Santa Croce. "Iniziata a gennaio scorso, la ricerca è finalizzata a comprendere più dettagliatamente le modalità con cui lo scultore ha realizzato i suoi modelli in gesso – sottolinea Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia – e a caratterizzare i materiali utilizzati nelle diverse fasi di lavorazione in modo da avere un quadro più chiaro e completo del suo processo creativo".

"La collezione della Gipsoteca – aggiunge Alberto Felici, funzionario restauratore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato – è molto vasta. Le indagini sono state condotte su una piccola ma rappresentativa selezione di modelli". Le prime indagini sono state le osservazioni visive sulla superficie dei modelli eseguite dai tecnici della Sabap e della Supsi, cercando di individuare i segni della lavorazione della materia per comprendere le procedure utilizzate dallo scultore nella realizzazione del modellato e nelle tecniche di formatura. In particolare queste ultime hanno dimostrato una grande varietà di soluzioni e una estrema perizia nell’assemblaggio di calchi e tasselli. Nel mirino della ricerca – condotta sulla scorta del progetto già sperimentato in Svizzera sui modelli in gesso del Museo Vincenzo Vela di Ligornetto – quattro modelli in gesso, scansionati in 3D, e le corrispondenti opere in marmo. Dalla sovrapposizione delle scansioni è possibile verificare con millimetrica precisione il grado di finitezza del modello in relazione al marmo, potendo così valutare quali e quante differenze vi siano state nella trasposizione. In questo modo è possibile definire quale sia stato per l’artista il valore e la funzione del modello in gesso.

Rossella Conte