
di Fabrizio Morviducci
Toponomastica, ecco i nuovi nomi per strade e parchi cittadini. La giunta ha dato il via all’intitolazione di rotatorie e giardini del territorio. Nella scelta dei nuovi nomi, sono state privilegiate personalità di Scandicci, ma c’è anche il giusto tributo alle vittime dell’incidente della galleria del Melarancio: agli ‘Undici fiori del Melarancio’ sarà intitolato il nuovo impianto sportivo del Casellina, che sarà realizzato accanto all’A1. Una scelta di buon senso: il 26 aprile 1983 nella tragedia del Melarancio, Morirono in undici ragazzi della Media Nicolardi del quartiere Arenella di Napoli. Andavano in gita scolastica sul Lago di Garda. L’autobus sul quale viaggiavano fu distrutto in galleria da un autoarticolato che trasportava un enorme tubo d’acciaio senza rispettare le norme di sicurezza. Cambiando zona, il giardino di via Caboto sarà dedicato a Gino Strada e Teresa Sarti, mentre sempre al Vingone sarà dedicato il parco di via Masaccio a Giulia Daneo Lorimer, musicista recentemente scomparsa ma anche e soprattutto animatrice della vita culturale del quartiere negli anni ’70 insieme a don Fabio Masi e alle istituzioni locali. Nella capitale delle griffe non poteva mancare un omaggio al fondatore di Gucci. E così a Guccio Gucci è stata intitolata la rotonda stradale posta in via delle Nazioni Unite di fronte all’Art Lab della maison d’alta moda. Sul fronte sociale, l’amministrazione ha deciso di dedicare il giardino del Viottolone a don Tarcisio Faoro, fondatore del centro di accoglienza per minori, Mamma Margherita di via della Pieve. Don Tarcisio è stato un esempio per l’accoglienza di giovani ‘difficili’, recuperandoli alla vita civile, al lavoro alla socialità. I giardini di via Torricelli, via dell’Acciaiolo e piazza Vittorio Veneto saranno intitolati rispettivamente al fotografo Paolo Bocci, al partigiano Moreno Cipriani, nome di battaglia ‘Gippe’, recentemente scomparso e all’architetto Bernardo Fallani architetto che ha vissuto a cavallo tra il 1700 e il 1800. Bernardo Fallani architetto del Granduca Pietro Leopoldo, compare in una lapide sulla facciata della Badia di Settimo. Svolse parte del suo lavoro a Roma, al servizio della famiglia patrizia dei Colonna, ma in Toscana ha firmato opere importanti come la facciata interessanti come la facciata della chiesa di Santa Verdiana a Castelfiorentino, e la palazzina della Livia a Firenze in piazza San Marco all’incrocio con via degli Arazzieri, per ospitare l’amante del granduca, la ballerina Livia Malfatti Raimondi.