STEFANO BROGIONI
Cronaca

Stalking a scuola, preside indagato

Veleni in un noto istituto tecnico cittadino, dove tre insegnanti hanno denunciato il preside e la sua vice per pressioni e ingerenze mirate a spegnere i “gossip“. Contestato anche l’abuso d’ufficio.

Una classe piena di banchi (foto repertorio Ansa)

Una classe piena di banchi (foto repertorio Ansa)

Firenze, 12 dicembre 2023 – Gossip e dispetti, chiacchiericci e delibere. Una storia dai tratti boccacceschi, se non fosse che si svolge in un ambiente di lavoro e pure in un luogo in cui i ragazzi dovrebbe crescere ed essere formati: la scuola.

Ora, i protagonisti di questa vicenda, si ritrovano tutti in tribunale. Stalking e abuso d’ufficio sono le accuse che la procura contesta al preside e alla vicepreside di un noto istituto tecnico fiorentino. Le presunte vittime delle loro condotte sarebbero due insegnanti dello stesso istituto e un’assistente di laboratorio, assistiti dagli avvocati Paolo Florio e Paolo Ghetti.

Per raccontare questa vicenda è però necessaria una premessa. Al riguardo del preside dell’istituto, 61 anni, e la sua vice, 51, circolava il pettegolezzo di una relazione. Attorno a questo dettaglio, s’attorciglierebbero veleni, rivendicazioni, piccole e grandi vendette.

Come capita, certi atteggiamenti non sarebbero sfuggiti ai colleghi e la coppia sarebbe stata l’oggetto dei discorsi tra un caffé e il cambio dell’ora, nei corridoi della scuola.

Poi l’esigenza di “spegnere“ i gossip sul nascere avrebbe travalicato. I richiami dei vertici scolastici alle loro dipendenti sarebbero diventate minacce e molestie, tali da ingenerare nelle insegnanti "un perdurante stato d’ansia e paura", dovuto anche "al timore di subire gravi ripercussioni di carattere professionale". Tipo? Convocazioni in ufficio anche nell’orario delle lezioni mirate a scoprire "chi diceva cosa", interrogatori serrati sulle voci che circolavano.

I fatti, descritti nelle denunce che hanno messo in moto la procura, si concentrano tra il giugno e l’ottobre del 2020, un periodo anche molto particolare per il mondo scolastico considerato il lock down e le lezioni a distanza. Il primo degli episodi che, secondo il sostituto procuratore Ornella Galeotti configurerebbe il reato di stalking, si sarebbe verificato il sei giugno, durante un consiglio di classe di una quinta. In questo contesto, il preside avrebbe imposto a una delle insegnanti "a modificare in maniera idonea alla promozione la valutazione insufficiente" proposta per un allievo, minacciando, se questo voto non fosse stato alzato, "la revisione di tutte le valutazioni attribuite agli altri studenti".

Un atteggiamento di svilimento della professionalità che si sarebbe verificato anche all’inizio dell’anno scolastico successivo, quando una delle insegnanti che ha denunciato il preside e la sua vice sarebbe stata demansionata e inviata a insegnare in un professionale, nonostante i titoli proposseduti e la maggiore anzianità di servizio maturata. A questo, si sarebbero affiancate le convocazioni in ufficio, dove, con la minaccia di aprire procedimenti disciplinari, il preside avrebbe costretto la docente ad ammettere di aver “sparlato“ su di lui.