
Spaccate, armi spuntate. Il giorno dopo tutti liberi
di Stefano Brogioni
FIRENZE
Aziz, il marocchino autore della spaccata al bar Arcobaleno di via Alamanni, lunedì notte, dopo il processo per direttissima è stato liberato, il giorno successivo, con l’obbligo di lasciare Firenze (su di lui pendeva già un divieto di dimora qui) e recarsi a firmare dalle forze dell’ordine di un’altra città. La sera stessa, cioè martedì, i poliziotti lo hanno arrestato di nuovo, ancora a Firenze, avendolo sorpreso dentro un tabaccaio di via Palazzuolo a fare quello con cui si guadagna qualche spicciolo per mangiare e garantirsi qualche dose di droga: rompere una vetrina e rubare. Ieri mattina, il nordafricano, 36 anni, è tornato quindi davanti al giudice per un altro processo per direttissima. Alla fine dell’udienza, era nuovamente libero: nonostante una sequela di recidiva, il giudice De Meo gli ha applicato lo stesso obbligo di firma, non più a Livorno (che aveva comunque subito violato), ma a Prato.
L’emergenza spaccate è anche un caso giudiziario. Perché mette a contrasto l’impegno quasi perenne di poliziotti (come i Falchi della squadra mobile) e carabinieri, con le falle del sistema giustizia, che va in tilt davanti a reati che prevedono pene tutto sommato blande e di conseguenza misure cautelari quasi inesistenti. Un bel problema, visto che ogni spaccata, perpetrata “per disperazione“ come ha recentemente analizzato il questore Maurizio Auriemma, anche se per il codice penale è un reato “light“, per il commerciante che la subisce è un danno da svariate centinaia di euro e talvolta anche un’interruzione dell’attività lavorativa.
E non si sono fatti un giorno di galera neanche i due nordafricani (un tunisino di 34 anni e un algerino di 43) che i Falchi della questura hanno arrestato ieri mattina dopo un colpo. I due stavano comprando tabacchi con carte di credito (facendo operazioni sotto i 25 euro per cui non viene richiesto il pin) risultate rubate poco prima da una 500 in sosta in piazza dell’Unità d’Italia. Dall’auto era stato rubato uno zaino con dentro tablet e altri beni per circa seimila euro di valore. Il tutto è stato restituito al proprietario, che ha ringraziato gli agenti. Ieri, l’arresto è stato convalidato ma ai due non è stata applicata alcuna misura.