
Centrodestra sull’orlo di una crisi di nervi con la Lega costretta a sacrificare sull’altare di Mussolini, in quel di Predappio, il consigliere comunale Christian Braccini eletto da appena un anno a Scandicci. E pensare che, solo una settimana fa, per stemperare i toni di una campagna elettorale con anomalie da Covid e temperature torride, la candidata governatrice della Lega Susanna Ceccardi ha partecipato per la prima volta e in pompa magna, alle celebrazioni dell’11 agosto, anniversario della liberazione di Firenze. E dopo un paio d’ore in prima fila ad ascoltare l’invettiva di Nardella, i ricordi partigiani ("Bella ciao" finale compreso) la candidata aveva cercato una mediazione: "È una festa – ha detto – una celebrazione che deve unire tutti gli schieramenti politici, e d’altronde tutti gli schieramenti concorrono alla vita politica, secondo la nostra Costituzione repubblicana, rispettando tutti i valori democratici dati anche dalla Liberazione".
Tutto inutile. Un selfie a Predappio ed è montata la polemica.
Il fatto è che Christian Braccini, classe 1984, ha pubblicato su facebook le sue foto davanti alla cripta di Mussolini e la scritta (sgrammaticata) "Viva l’Italia". Post e foto che, dopo un paio di giorni, sono finiti nel mirino di Monia Monni, vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale e nuovamente candidata che ha puntato il dito: "Questo è un compagno di partito della Ceccardi (...) prima una sosta al Papeete sulle orme del Capitano e poi una visita a Predappio, visitando la tomba di Mussolini". Più che sufficiente per montare il nuovo caso dell’estate. Così il commissario toscano della Lega, Daniele Belotti, è dovuto intervenire a tempo di record. "Immediata sospensione" ha tuonato. "Ritenendo grave quanto fatto dal nostro esponente – ha scritto – abbiamo deciso di procedere con l’immediata sospensione dello stesso dal nostro partito. I valori di libertà e democrazia non devono essere, infatti, mai minimamente messi in discussione, neppure tramite un qualsiasi riferimento fatto sui social durante una normale vacanza estiva".
A nulla è servita quindi la difesa d’ufficio del Braccini: "Ero in vacanza con amici in Romagna e durante una gita nella zona collinare abbiamo deciso di visitare la cripta per curiosità storica visto che stavamo passando per Predappio. Fossi stato a Mosca avrei visitato il Mausoleo di Lenin perché si tratta di storia ormai passata. Mi pare assurdo sindacare da parte della sinistra su dove si fanno le vacanze, tuttavia mi dispiace se con un banale post ho urtato la sensibilità di qualcuno". Con un’aggiunta quasi stizzita su Facebook: "Io sono in un paese libero, vado dove voglio quando voglio... Altrimenti chiudete il cimitero al pubblico...cambiate il nome al paese e chiudete tutte le attività commerciali...". Non gli fa sconti il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani: "Ceccardi sostiene che è inattuale essere antifascisti, dica ai suoi che lo è anche essere fascisti".
Paola Fichera
Fabrizio Morviducci