MANUELA PLASTINA
Cronaca

Sos afa, giorni da bollino rosso. Salgono gli accessi negli ospedali: "Attenzione a bimbi e anziani"

Primi casi di disidratazione nei pronto soccorso, a rischio anche muratori e operai. L’ordine dei medici: "Organizzarsi con pause frequenti, cappello, abiti chiari e traspiranti".

Primi casi di disidratazione nei pronto soccorso, a rischio anche muratori e operai. L’ordine dei medici: "Organizzarsi con pause frequenti, cappello, abiti chiari e traspiranti".

Primi casi di disidratazione nei pronto soccorso, a rischio anche muratori e operai. L’ordine dei medici: "Organizzarsi con pause frequenti, cappello, abiti chiari e traspiranti".

di Manuela Plastina

Il protrarsi ormai da giorni del gran caldo inizia a far vedere gli effetti anche sui pronto soccorso: ci sono stati i primi casi di anziani disidratati, con febbre e infezioni urinarie. "Sintomi tipici del caldo prolungato – spiega il dottor Gianfranco Giannasi. direttore Area Urgenza Emergenza della Asl Toscana Centro e del pronto soccorso di Torregalli -. Gli anziani, come i bambini, sentono meno la sete: tendono dunque a bere poco e a non compensare il sudore e la disidratazione, con conseguenze anche gravi sul fisico".

Le persone che in queste ore si stanno iniziando a rivolgere ai pronto soccorso hanno febbre alta e infezioni urinarie, "prime conseguenze della disidratazione" conferma Giannasi. Ma ancora non c’è alcuna emergenza sanitaria: i casi sono pochi e riguardano appunto per lo più persone anziane, magari con patologie croniche che aumentano col caldo e con la disidratazione. Qualche timore c‘è per la prima settimana di luglio, quando – anche in base alle previsioni meteo – i casi in arrivo ai pronto soccorso potrebbero essere molti di più. A rischio anche gli operai, i muratori, in generale chi lavora fuori e al sole. "I nuovi contratti lavorativi – dice il direttore dell’area emergenza – prevedono turni di massimo mezz’ora sotto il sole e l’obbligo di dotarsi di acqua fresca per idratarsi".

È fondamentale rispettare queste precauzioni. "I colpi di calore possono essere mortali – spiega il dottor Giannasi -. Determinano una vasodilatazione di tale importanza che l’organismo la vive come uno stress spesso irreversibile, quando supera una certa soglia. In caso di cardiopatie o ipertensione, con questa reazione il rischio morte è elevatissimo, soprattutto in chi ha un impegno muscolare importante e dunque dissipa ancora più calore. L’ipertermia legata al lavoro ha un alto tasso di mortalità". Anche l’Ordine dei Medici lancia l’allarme per chi lavora all’esterno: "Bisogna organizzarsi con pause frequenti all’ombra, cappello, abiti chiari e traspiranti. Soprattutto, bisogna bere più di 2 litri di acqua al giorno: è un obbligo, non un consiglio".

Al momento a Firenze non si sono verificati casi tra i lavoratori, ma rispettare le norme contrattuali e di buon senso è fondamentale. Così come è importante seguire i consigli dei medici, a partire dal bere tanto e mangiare cibi freschi e ricchi di acqua (frutta e verdura), soprattutto per bambini e anziani. Non tutti lo fanno.

"Caregiver e familiari di persone fragili, soprattutto anziani con demenza, chiamano i medici per segnalare che i loro cari rifiutano di bere o hanno difficoltà nella deglutizione – dicono dall’Ordine -. La disidratazione è un pericolo concreto: può portare rapidamente a gravi complicazioni". Come controllare che una persona si idrati a sufficienza? "Usando una bottiglia d’acqua personale per ciascuno, da riempire ogni mattina e verificare a fine giornata. Deve diventare una routine anche per chi li assiste".

Pure i bambini, magari presi dal gioco, si dimenticano di bere. "L’ideale è farli uscire solo la mattina presto o la sera, tenere una dieta leggera con frutta e verdura. Niente corse al sole e attenzione ai segnali di stanchezza" si raccomandano dall’Ordine.