
Dal viale Giovine Italia a Gavinana, fino al territorio di Bagno a Ripoli l’impatto dei lavori è contenuto. Restano i disagi per i commercianti a causa degli spazi sempre più risicati. Il nostro sopralluogo .
Va ammesso. Alla fine di gennaio (con taglio del nastro della Vacs, più banda musicale a bordo, andati in archivio dopo mille peripezie cantieristiche) le previsioni sull’impatto degli immediati, nuovi, interventi sulla rotta 3.2.1 per Bagno a Ripoli non erano, e usiamo un eufemismo, delle più rosee.
A preoccupare, prima ancora dell’imbuto sul viale Giovine Italia in direzione Zecca Vecchia (da quattro a due corsie nel giro di una notte), era l’arrivo delle ruspe nel viale Giannotti a Gavinana. Le premesse per la tempesta perfetta c’erano tutte.
Un cantierone da piazzare di schianto nella spina dorsale di un rione già di suo ingolfato – e tutto sommato piccolo se paragonato all’Isolotto o a Careggi (’vittime’ dei lavori in passato) – più raccolto di altri e perciò privo di vie di fuga e in più storicamente impervio per la sosta sembrava ai più la minacciosa ciliegina sulla torta del disastro annunciato.
E invece, dopo qualche giorno di nervoso rodaggio, il sistema ha dimostrato di reggere oltre ogni più rosea aspettativa.
Ieri, a poco più di un mese di distanza dall’avvio dei cantieri, abbiamo effettuato un piccolo sopralluogo.
La viabilità tiene, ingorghi praticamente non pervenuti (fatta eccezione per quelli fisiologici di metà pomeriggio in direzione viale Europa) e parcheggi che sono miracolosamente ’sopravvissuti’. Non era scontato vista la contemporaneità di un altro cantiere non da poco, cioè quello di Publiacqua che insiste da settimane sulla tratta piazza Ravenna-Lungarno Ferrucci.
Intendiamoci: il traffico non si è dissolto ma ’spalmato’ in maniera accorta sulle direttrici di via di Ripoli (uscita città) e via di Villamagna (ingresso). I bus dirottati dal viale Europa a via Datini, attraverso via Erbosa, hanno di fatto ’spostato’ l’asse motoria del quartiere verso l’interno allaggerendo il viale. E i cantieri? Il primo tra l’incrocio di via Caponsacchi e piazza Elia Dalla Costa pare già ben avviato, più indietro l’altro, più a monte.
Se qualcosa non gira bene è il carico e scarico merci per i negozi. Riducendo le corsie a due secche, una in direzione Europa e l’altra verso i lungarni gli scambi con i mezzi pesanti risultano ad oggi ancora parecchio difficoltosi. Un po’ come lo sono tutte le manovre quando ogni cosa non fila liscia.
Esempio: ieri mattina è bastato lo scooter di una postina in servizio che stava per reimmettersi sul viale Giannotti a bloccare un pullman. E di conseguenza le auto dietro. Caos per una quisquilia. Per lo scarico delle merci il Comune è al lavoro per trovare una soluzione.
"Siamo soddisfatti di come stanno andando le cose" commenta l’assessore alla viabilità di Palazzo Vecchio Andrea Giorgio. "Abbiamo fatto più momenti di ascolto nella zona – aggiunge – anche la scorsa settimana con la presidente del Quartiere 3 Serena Perini e con il collega Jacopo Vicini. Siamo andati a parlare con i negozianti in viale Giannotti e ci hanno manifestato soddisfazione per la situazione e fatto alcune richieste che abbiamo subito preso in carico".
"Tra qualche giorno – conclude il responsabile della mobilità – si potrà iniziare a usare anche il parcheggio di Unicoop in piazza Bartali e arriveranno novità per un altro centinaio di posti sempre in zona. Cercheremo così di dare sempre più respiro ai residenti via via che i cantieri andranno avanti. È un lavoro non banale ma su cui siamo impegnati ogni giorno, con grande ascolto e attenzione ai bisogni del quartiere: la tramvia sarà una rivoluzione positiva e lo sappiamo, ma vogliamo che gli impatti dei cantieri siano più contenuti possibile".