BARBARA BERTI
Cronaca

Silvia e Alessia agli ordini del Fuhrer: "Noi due nei panni di un’antieroina. Per sopravvivere fu disumana"

Prima nazionale per ’L’assaggiatrice di Hitler’, trasposizione teatrale del romanzo di Rosella Postorino "Raccontiamo la possibilità per ogni individuo di scivolare nella colpa senza aver scelto".

Prima nazionale per ’L’assaggiatrice di Hitler’, trasposizione teatrale del romanzo di Rosella Postorino "Raccontiamo la possibilità per ogni individuo di scivolare nella colpa senza aver scelto".

Prima nazionale per ’L’assaggiatrice di Hitler’, trasposizione teatrale del romanzo di Rosella Postorino "Raccontiamo la possibilità per ogni individuo di scivolare nella colpa senza aver scelto".

A quali compromessi siamo disposti pur di sopravvivere? È la domanda di fondo su cui si poggia lo spettacolo ’L’assaggiatrice di Hitler’ in prima nazionale stasera (ore 21) al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (con replica domani mentre il 31 gennaio sarà al Teatro Excelsior di Reggello). Liberamente tratto dal romanzo ’Le assaggiatrici’ di Rosella Postorino, lo spettacolo di Sandro Mabellini, per la drammaturgia di Gianfranco Pedullà, vede in scena soltanto due attrici, Silvia Gallerano e Alessia Giangiuliani – accompagnate alle musiche dal vivo di Marlene Fuochi – che interpretano tutti i personaggi della storia, compresa la protagonista Rosa Sauer, una delle dieci donne costrette ad assaggiare il cibo del Führer prima dei suoi pasti.

Chi è Rosa? Gallerano: "Una cavia, una donna costretta a diventare complice del dittatore per la sua salvezza. Una donna costretta a mangiare, e a quei tempi avere a disposizione del cibo era un privilegio, rischiando la vita tutte le volte. Piano piano accetta queste costrizioni ma non si sente a suo agio. E questo sdoppiamento del ruolo indica proprio il viaggio di scollegamento che Rosa ha con se stessa". Giangiuliani: "Rosa è un’antieroina tragica, una figura fortemente umana con tutte le contraddizioni del caso. Rischia la vita tre volte al giorno e l’essere umano, esposto a tale situazione, si disumanizza".

La disumanizzazione di Rosa diventa sempre più forte... Gallerano: "Rosa precipita giù, si perde sempre di più, diventa ’complice’ del regime. A un certo punto, quando inizia la storia con il nuovo comandante delle SS, sceglie di mischiarsi con il regime". Giangiuliani: "Ed è proprio la relazione che, paradossalmente, le fa recuperare il distacco con il corpo. E quella relazione le permetterà di sopravvivere".

I compromessi ci rendono disumani? Giangiuliani: "La storia ruota proprio intorno a questo interrogativo e da questo punto di vista è una storia universale. Gli interrogativi di Rosa sono gli interrogativi di tutti noi. Rosa, a un certo punto lo dice chiaramente: ’Sono stanca di sopravvivere, voglio vivere’". Gallerano: "Siamo responsabili del regime che si tollera, viene detto nello spettacolo. Ma al di là del periodo storico, il filo conduttore dello spettacolo si può portare nella vita di tutti i giorni, a livello di società e di singolo cittadino. Perché la domanda è semplice: quante scelte prendo e quanto accetto gli eventi?".

Come vi siete preparate per interpretare tutti i personaggi presenti nella storia? Gallerano: "Ho letto il libro e la storia mi ha colpito fin da subito anche grazie alla scrittura molto curata che suscita emozioni ben definite. Poi col regista dello spettacolo abbiamo fatto un lavoro di partiture, fisica e musicale, in modo da fare un viaggio quasi danzante nei panni di Rosa. Con Alessia siamo completamente diverse ma cerchiamo di essere l’una lo specchio dell’altra, con le deformazioni del personaggio". Giangiuliani: "Non è la prima volta che lavoro con Postorino, una scrittrice che amo molto per la sua scrittura audace dove le parole arrivano dritte. La difficoltà maggiore è riuscire a rendere al pubblico tutti i personaggi attraverso una sintesi di tutti i linguaggi scenici".