
Siamo accoglienti o no? Gli studenti Usa difendono Firenze "Vivere qui è come stare a casa"
di Rossella Conte
"I nostri studenti sono innamorati di Firenze, qualcuno torna anche dopo il soggiorno studio a trovarci e tanti ci chiedono di poter partecipare attivamente alle attività di volontariato della città. Non si possono generalizzare esperienze personali". Caterina Paolucci, direttrice della James Madison University di Firenze, risponde così alla giornalista americana Stacia Datskovska,23 anni, che, delusa dal soggiorno fiorentino, ne ha scritto al suo ritorno sul magazine americano Insider, seguito solo su Facebook da oltre 9 milioni di persone. Il racconto della studentessa è diventato virale sui social a seguito della risposta di Amanda Knox: "Studiare all’estero è fantastico". Una replica, quella di Amanda, detenuta per quasi quattro anni a Perugia per l’omicidio di Meredith Kercher prima di venire assolta, che suona decisamente ironica e che ha sollevato un polverone sui social. Nicole Aziz, studentessa al secondo anno di Scienze della salute di Fairfax, ha avuto un’esperienza molto diversa "mi ha stupito quell’articolo. Intanto, condividere l’avventura di essere a Firenze con tanti altri ragazzi americani della mia età mi ha insegnato tantissimo e ora mi sento più sicura di me stessa e più consapevole di chi sono e cosa voglio. E poi gli italiani sono così solari". Savannah Copeland ha scelto Firenze perché le sue amiche c’erano state negli anni passati e si erano trovate benissimo. "Sono felicissima – dice -, ho trovato anche un lavoro al Red Garter che è diventata un po’ una seconda famiglia".
Esperienza condivisa anche da Daniel Ferguson al terzo anno di Economia e Comunicazione: "Mi sono sentito accolto sin dall’inizio a Firenze. Nel quartiere di Santo Spirito, in particolare, si respira un clima di sostegno e calore: i proprietari dei locali che frequento di più mi conoscono per nome e sono felici di chiacchierare con me. Giocare a pallacanestro con i ragazzi italiani mi ha permesso di fare nuove amicizie e di scoprire molto sulla cultura e sulla vita in Italia". Se la 23enne Datskovska, a seguito del polverone, risponde agli "indignati" che non ha scritto l’articolo "per attirare l’attenzione" e che si dichiara "indignata da tanto odio", il capogruppo di Fratelli d’Italia in Palazzo Vecchio Alessandro Draghi ironizza: "Nemmeno io sono stato benissimo a New York, dove ho molti parenti, però me ne sono fatto una ragione. Invito Stacia al calcio storico a giugno, lì sicuramente l’interazione umana e le tradizioni non mancano mai". Tutto è cominciato con lo sfogo apparso sulla rivista americana il 9 marzo: la 23enne ha raccontato di aver passato sei mesi a Firenze rimpiangendo ogni giorno New York; ha scritto di aver scelto il capoluogo toscano aspettandosi "cene con i coinquilini, storie estive con uomini che mi chiamano bella e vini abbinati a belle conversazioni". E invece è rimasta delusa "dalle coinquiline che passavano molte sere a festeggiare anziché studiare e dal comportamento dei fiorentini che la guardavano con ostilità". Il racconto però si conclude con un invito a non abbandonare il sogno italiano: "Tutto quello che ho detto non deve farvi mettere da parte l’idea di venire a Firenze" .