
di Barbara Berti
"Un’offesa al maestro ma anche a tutta la comunità di Campi". Così Monica Roso, assessora alla Cultura di Campi, commenta l’atto vandalico alla statua realizzata dall’artista Antonio Manzi e situata dal 2002 nello slargo tra via Masaccio e via Don Gnocchi. La "Ballerina", ovvero l’opera in bronzo alta tre metri intitolata "Inno alla vita", non ha più un braccio e anche la caviglia è stata danneggiata mettendo a rischio la stabilità di tutto il monumento. Un fatto grave che l’artista non riesce neppure a commentare, esprimendo solo "dolore e incredulità". "Lascio a voi le parole perché io non ne ho" si limita a far sapere il maestro adottato dalla città di Campi tanto che è presente anche un museo che porta il suo nome. Secondo Manzi è "un evidente tentativo di furto" perché solo con la fiamma ossidrica sarebbe possibile compiere un danneggiamento così grave visto che è una statua di bronzo. "Sono stata avvisata del danneggiamento venerdì pomeriggio e subito sono andata a fare un sopralluogo", racconta Roso che, dopo aver avvisato il maestro Manzi dell’accaduto, si è recata alla stazione dei carabinieri di Campi per sporgere una denuncia per atti vandalici contro ignoti. "In accordo con il maestro, la statua a breve sarà rimossa per essere risistemata in modo da renderla alla comunità nella sua intera bellezza", conclude Roso.
L’assessore alla Sicurezza, Riccardo Nucciotti, invece, lancia un appello: "Chi ha visto o sentito qualcosa si faccia avanti, segnali informazioni utili alle forze dell’ordine. E’ importante trovare questi criminali".
Lo sfregio alla statua di Manzi ha subito fatto il giro del web e sui social in tanti hanno espresso vicinanza al maestro. "Una ferita inferta ad una delle opere d’arte più rappresentative della nostra città", dice il provveditore della Misericordia, Cristiano Biancalani, mentre Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia, commenta così "Una degenerazione che lascia senza parole".