Sesto, palazzine occupate: "Non abbiamo alternative"

Venti persone, tra cui alcuni minori, sono entrate negli stabili della Tav spa. L’appello: "Chiediamo un incontro con le istituzioni per trovare una soluzione".

Sesto, palazzine occupate: "Non abbiamo alternative"

Sesto, palazzine occupate: "Non abbiamo alternative"

di Pietro Mecarozzi

Alle prime luci dell’alba di ieri hanno forzato i logori portoni e occupato le palazzine di via Gramsci 502 e 504, a Sesto Fiorentino. Sono circa una ventina di persone: tante famiglie con bambini, quasi tutti di origini straniere, romeni, tunisini e marocchini in particolare. Il blitz ha interessato quattro edifici, di proprietà della Tav spa (Ferrovie dello Stato), che sono stati espropriati quindici anni fa per i lavori della Tav e da allora non se n’è fatto più nulla. Al loro interno si notano tutti i segni del tempo e dell’incuria: gli ambienti sono sporchi e pieni di inerti, i pavimenti luridi e gli infissi invasi da nidi di uccelli. Ma alternative non ci sono, spiega Simone Pasquini, ex membro del Movimento lotta per la casa e fondatore del neo Comitato per il diritto all’abitare. "Siamo qui perché è diventato impossibile vivere a Firenze – tuona Pasquini –, ci sono famiglie, coppie e single, tutti nella stessa situazione: non possono permettersi un affitto in città".

Fuori il traffico scorre veloce, le volanti della polizia e dei carabinieri sono rimaste per tutta la mattina, poi hanno fatto rientro in centrale. I nuovi occupanti portano dentro valigie e passeggini, e insieme puliscono alla bell’e meglio i locali che li ospiteranno. I più piccoli giocano, mentre gli adulti discutono animatamente sulle condizioni in cui versano gli immobili.

Ogni palazzina è composta da due appartamenti: il clima nelle stanze è glaciale e gli allacci a luce e acqua sono staccati da ormai tanto tempo. Non c’è ombra di materassi o brandine. "Abbiamo chiesto delle coperte per scaldarci almeno la notte – aggiunge Pasquini –, sono case vuote ormai da oltre dieci anni, che erano state considerate pericolanti ma che invece evidentemente non lo sono. Per questo chiediamo un incontro con la proprietà, il Comune e la questura per spiegare le nostre ragioni ed entrare in trattativa per un affitto". Ieri pomeriggio, tuttavia, è arrivata la denuncia per occupazione abusiva da parte della proprietà: a breve, quindi, potrebbe scattare lo sgombero.

Molti degli occupanti provengono dalla precedente occupazione di inizio ottobre nel convento delle Stimmatine in via dei Massoni, mentre altri erano ospiti di alcune strutture di accoglienza di Firenze. L’occupazione arriva a quasi due mesi di distanza de quella di viale Gramsci, a Firenze, quando i militanti della galassia anarchica si insediarono nell’ex sede di una banca e restarono sul tetto per alcuni giorni. Come del resto avvenne anche per l’ex circolo del Romito, in via Scipio Sighele, sgomberato solo dopo aver fatto scendere gli antagonisti dal tetto dello stabile.