ROSSELLA CONTE
Cronaca

Se il posto c’è ma l’alloggio no. Gli imprenditori si attrezzano:: "Case in affitto per i dipendenti"

Nuova tendenza fra i titolari dei locali e i ristoratori: "Prendiamo appartamenti dove ospitarli". Poca offerta e costi alti: i nodi. La protesta: "Concorrenza sleale con il rialzo degli stipendi". .

Se il posto c’è ma l’alloggio no. Gli imprenditori si attrezzano:: "Case in affitto per i dipendenti"

Se il posto c’è ma l’alloggio no. Gli imprenditori si attrezzano:: "Case in affitto per i dipendenti"

Il lavoro ci sarebbe ma manca la casa e diversi imprenditori alle prese con la difficoltà di reperire personale si stanno organizzando per prendere appartamenti in affitto da concedere a eventuali dipendenti. Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze, conosce bene la situazione: "Uno dei motivi che sta portando ad allargare la forbice tra offerta di lavoro e domanda è la mancanza di alloggi che o mancano del tutto o sono troppo onerosi. Con l’arrivo poi dell’alta stagione il problema si trasforma in emergenza. Come imprenditori stiamo facendo la nostra parte: alcuni di noi, insieme all’impiego, offrono anche appartamenti ad uso foresteria in modo da poter permettere al personale di avere una sistemazione".

Ma, come ribadisce Cursano, nemmeno per i datori è semplice trovare appartamenti in affitto. "Ho colleghi che hanno preso diversi immobili ma è chiaro che non tutti possono permetterselo". Patrizio Pomposi, titolare della storica gelateria Badiani del quartiere Campo di Marte, quando i suoi dipendenti da Barcellona o da Londra devono fermarsi a Firenze per lunghi periodi si preoccupa di reperire l’alloggio: "Non c’è altra soluzione, quando devono venire a fare dei corsi di formazione o aggiornamento nei nostri laboratori, ci preoccupiamo noi di prendere un appartamento in affitto altrimenti sarebbe per loro veramente difficoltoso" sottolinea. Anche Pomposi è alla perenne ricerca di personale: "Purtroppo i giovani non sono più disposti a fare sacrifici. Uno degli ostacoli maggiori per loro è lavorare il sabato e la domenica e in orario serale. Prima non era così con il covid la musica è cambiata", aggiunge.

Anche uno dei soci della catena di pizzerie fiorentine Pizzaman Italia, Raffaele Madeo, è a caccia di immobili da poter mettere a disposizione dei suoi pizzaioli: "Ci stiamo organizzando in questa direzione ma su Firenze non c’è disponibilità – sottolinea –. Uo dei miei ragazzi per ora è appoggiato da un collega che ha preso alcuni alloggi per i suoi dipendenti".

Lo sa bene Maurizio Merico, titolare di quattro caffè a Firenze, tra cui il Bar Arcobaleno di via Alamanni, che racconta come i suoi baristi si stiano organizzando per far fronte alla mancanza di alloggi: "Ho dei ragazzi che hanno deciso di prendere dei piccoli appartamenti in condivisione proprio perché non riescono a far fronte da soli al canone di locazione. E’ assurdo, sono lavoratori con uno stipendio e spesso contratti a tempo indeterminato, ma non riescono a trovare casa".

Bernardo Francioni, meglio conosciuto come Bobo, titolare del Check Point di piazza Ferrucci, sposta l’attenzione su un altro problema che sta portando la mancanza di personale: "Si è scatenata una concorrenza sleale, due dipendenti sono andati via perché alcuni colleghi gli hanno offerto 100-200 euro in più sullo stipendio. Eppure prendevano 1800 e 2mila euro, non sono pochi", sottolinea Bobo. "Questo non è corretto – conclude - e non fa altro che inflazionare il mercato a scapito di tutti noi".