"La scuola italiana? Troppo stressante per 9 ragazzi su 10"

Attacchi d'ansia prima delle interrogazioni o dei compiti, impossibilità di coltivare i propri interessi per l'eccessivo carico di compiti. L''Unione degli Studenti: "Scuola da ripensare". Lo sportello psicologico? C'è ma è poco conosciuto tra i ragazzi. I risultati di un sondaggio tra i ragazzi

Ansia sui banchi di scuola (Cristini)

Ansia sui banchi di scuola (Cristini)

Roma, 22 marzo 2022 - Nelle scuole? Poca attenzione alla salute mentale dei ragazzi. È il preoccupante quadro che emerge da un’indagine realizzata dall’Unione degli Studenti tra più di 3600 giovani. Si scopre così che per nove studenti su dieci le verifiche scritte o orali sono fonte di ansia e stress e che il 63% dei giovani ha avuto un attacco di ansia o di panico prima di un'interrogazione o un test. Per l'83% degli studenti una valutazione, positiva o negativa, determina l'umore per il resto della giornata. Otto ragazzi su dieci affermano di sentirsi giudicati negativamente dopo aver preso voti bassi. E, in aggiunta, quasi 6 studenti su 10 (57,7%) dichiarano di provare ansia anche quando non sottoposti alla valutazione. È evidente, notano dall’Unione degli Studenti, che c’è “scarsa attenzione” al benessere psicologico dei giovani da parte delle istituzioni scolastiche.

Infatti, come emerge dal sondaggio, nell'83% dei casi non sono mai state organizzate attività o momenti di riflessione sul tema del benessere psicologico. Solo un intervistato su tre afferma che i propri docenti si preoccupino del loro benessere; il supporto viene invece individuato nei propri compagni di classe da sei studenti su dieci. Eppure gli sportelli psicologici ci sono: quasi l'85% degli intervistati afferma di averne uno nel suo istituto ma la maggior parte degli studenti non sa quando è presente la figura professionale (65,6%). E coloro che affermano che il servizio è presente tutti i giorni sono solo il 3,1%. Un ulteriore elemento emerso successivamente all'inchiesta è l'obbligatorietà di farsi autorizzare dai genitori per accedere allo sportello psicologico. Questo elemento in molti casi blocca la volontà di rivolgersi ad un professionista. Solo il 12,5% delle persone intervistate si sono rivolte allo sportello psicologico almeno una volta. La maggior parte dei ragazzi (65,6%) non conosce con quanta frequenza sia disponibile il professionista.

"La scuola deve ripensarsi - non ha dubbi Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti -. Il modello scolastico attuale provoca ansia e stress anche nelle situazioni di normalità. I dati Ocse del 2017 già segnalavano la scuola italiana tra le più stressanti d'Europa. Non è accettabile che per l'ansia e lo stress di una valutazione più di sei studenti su dieci affermino di aver avuto attacchi di ansia, di panico o vomito prima di un’interrogazione o di una verifica scritta”. Ma c’è di più. “Più di uno studente su due (53,8%) afferma che oltre agli impegni scolastici non gli è possibile coltivare i propri interessi - prosegue Redolfi -. L'inchiesta è lo strumento che dimostra ciò che da tempo ripetiamo: a scuola si sta male ed è necessario intervenire il prima possibile. Gli sportelli sarebbero il primo passo ma le problematiche riguardano il modello attuale di scuola che va dunque ripensato dal sistema di valutazione ai tempi di vita degli studenti, dalla didattica agli sportelli psicologici, dal diritto allo studio al clima e ambiente scolastico”.

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