Ricreazione al proprio banco. E alla toilette si va solo col modulo

La scuola stravolta dai protocolli: ogni istituto ha le sue regole. Gestire le lezioni? Un rompicapo

Ingresso a scuola (foto Cabras/New Press Photo)

Ingresso a scuola (foto Cabras/New Press Photo)

Firenze, 16 settembre 2020 - Un modulo da compilare prima di accedere ai bagni. Per una "eventuale tracciabilità dei casi di positività", la dirigente dell’alberghiero Buontalenti, Maria Francesca Cellai, ha pensato ad una modulistica ad hoc. "Davanti a ciascun bagno, lungo il corridoio, ho creato una postazione per il collaboratore di riferimento - spiega la preside -. Prima di accedere ai bagni i ragazzi devono scrivere il proprio nominativo su un modulo e poi igienizzarsi le mani. Dopo l’uso, il custode provvede alla sanificazione".

Per ora anche il Buontalenti sta facendo orario ridotto e le cose, tutto sommato, non stanno andando male. "I ragazzi stanno entrando in maniera ordinata perchè ho messo i cartelli dappertutto", racconta Cellai. Tutte le scuole sono in difficoltà per la carenza dei docenti. Le nomine dei supplenti, quasi 2mila, sono appena iniziate. E le mancanze si fanno sentire. All’istituto Cellini-Tornabuoni non sono in cattedra "quasi il 40% degli insegnanti". Per questo il dirigente Gianni Camici ha prestabilito 4 ore di lezioni al giorno, invece di 6. Nella sua scuola, nonostante la nuova succursale in via dei Bruni, alla sede del Buontalenti, continuano a mancare gli spazi. Per la precisione, si tratta di 13 aule. In queste condizioni, organizzare la didattica è un vero rompicapo. Intanto, gli alunni non hanno una stanza fissa ma girano tra le aule a seconda delle materie (ma questo comporta una sanificazione ad ogni cambio classe) e poi gli ingressi, a regime, verranno scaglionati ogni mezz’ora. Tant’è che qualche studente lascerà la scuola alle 15,30, se non alle 16.

«Stiamo aspettando l’organico Covid. Sei collaboratori in più per noi sono essenziali per garantire pulizie e vigilanza", aggiunge Camici. Al liceo Castelnuovo si spera che quanto prima spunti una succursale adatta. Le famiglie hanno un diavolo per capello, perchè alternare una settimana in classe e una di studio da remoto, come durante il lockdown, non rappresenta certo una bella soluzione. Non solo: i ragazzi lamentano di dover trascorrere l’intervallo in classe, seduti ciascuno al proprio banco. Un altro mondo invece all’Itt Marco Polo. Il preside, Ludovico Arte, ha fatto installare delle mega-panchine, fatte ad onda, in modo che durante la ricreazione i ragazzi possano sistemarsi, distanziati, su queste avveniristiche e scenografiche sedute. Non manca neppure qualche insegnante che, complice il bel tempo, sta facendo lezione all’aperto.

Nei comprensivi non è sempre facile rispettare le nuove regole. "C’è un po’ da lavorare per evitare gli assembramenti fuori dai cancelli - fa notare il dirigente del comprensivo Pirandello, Renato Giroldini -. Non tutti hanno capito che i bambini devono essere accompagnati da un solo adulto di riferimento. Negli spazi interni invece sta andando bene. I bambini sanno essere molto più disciplinati degli adulti".  

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