REDAZIONE FIRENZE

Sanità in Mugello, il comitato rilancia l’allarme sull’ospedale di Borgo San Lorenzo: “Può mancare la risonanza magnetica nel 2025?”

Il comitato Difesa Sanità Pubblica-Mugello chiede un confronto con Regione e Asl e sollecita i sindaci a fare fronte comune. Al centro delle preoccupazioni: carenze di personale, liste d’attesa, mancanza di risonanza magnetica

L'esterno dell'ospedale di Borgo San Lorenzo

L'esterno dell'ospedale di Borgo San Lorenzo

Borgo San Lorenzo (Firenze), 23 maggio 2025 – In Mugello la sanità pubblica continua a far discutere e il dibattito si accende di nuovo grazie all’ennesimo intervento del comitato Difesa Sanità Pubblica-Mugello. Al centro, la situazione dell’ospedale di Borgo San Lorenzo. Dopo mesi di mobilitazioni — tra raccolte firme, incontri con le istituzioni e appelli  — il comitato torna a far sentire la propria voce, sostenendo le recenti dichiarazioni del sindaco di Borgo San Lorenzo, Leonardo Romagnoli, e rilanciando la richiesta di un confronto serio e trasparente sul futuro dei servizi sanitari del territorio.

Non è la prima volta che il comitato accende i riflettori su una situazione che definisce “sempre più critica”. Già a partire dal novembre 2023 aveva promosso una manifestazione pubblica per difendere il diritto alla salute dei cittadini mugellani, con particolare attenzione alla necessità di dotare l’ospedale di Borgo San Lorenzo di una risonanza magnetica, strumento diagnostico irrinunciabile, “che un ospedale del terzo millennio non può non avere”, come evidenziato nella lettera aperta.

La raccolta firme che seguì le prime denunce, ricordano dal comitato, raccolse circa duemila adesioni. Il documento venne poi consegnato al sindaco Romagnoli, anche in veste di presidente della Società della Salute, in modo che venisse poi inoltrato alla Regione e all’Asl Toscana centro.

Quel primo passo aveva fatto sperare in un dialogo più diretto e costruttivo. A febbraio, proprio su iniziativa del Comune, si era tenuto un incontro pubblico sui servizi sanitari del Mugello e sull’avanzamento dei lavori dell’ospedale e della Casa di Comunità. Ma l’assenza dei vertici regionali e della dirigenza Asl aveva trasformato l’appuntamento, secondo il comitato, in un’occasione mancata: le risposte più attese, quelle su organici, tecnologie e futuro delle strutture, non sono arrivate.

Da allora, l’accusa forte, sulle questioni sanitarie “è calato il silenzio, nonostante le difficoltà dei cittadini nel fruire dei servizi non siano certo diminuite”.

Al contrario, in molti casi i problemi si sono aggravati, vista la carenza di personale che mette a dura prova i reparti e la qualità dei servizi. Anche l’assemblea organizzata dal Partito Democratico locale sulla sanità, sempre secondo quanto scritto nella nota, non ha offerto lo spazio necessario per un confronto vero e aperto con i cittadini.

Eppure, qualcosa sembra muoversi. Le recenti dichiarazioni del sindaco Romagnoli, che ha espresso pubblicamente una serie di preoccupazioni, sono viste con favore dal comitato, che riconosce come finalmente si ponga l’attenzione su nodi irrisolti. Tra questi, la sospensione — seppur temporanea — delle attività chirurgiche a partire dal 20 giugno, annunciata per consentire lavori di adeguamento alle sale operatorie. Un’interruzione che non rientra formalmente nel cantiere di ristrutturazione avviato mesi fa, ma che solleva dubbi legittimi su tempi, modalità e conseguenze per i pazienti in attesa.

Romagnoli ha posto domande che non possono restare senza risposta, dice ancora il comitato: quali interventi saranno comunque garantiti? Dove verranno dirottate le operazioni? Cosa succederà a chi è in lista da mesi? E quando sarà possibile tornare alla piena operatività?

Accanto a queste preoccupazioni, il sindaco ha rilanciato temi già cari al comitato, come la questione centrale dell’assenza della risonanza magnetica e il mancato turnover del personale sanitario. Da tempo, infatti, l’ospedale soffre la mancanza di sostituzioni per medici e infermieri andati in pensione, dimissionari o trasferiti, con conseguente sovraccarico per chi resta. Ad oggi, sottolinea il comitato, la situazione appare tutt’altro che rassicurante: carenze in diabetologia, medicina, pediatria, rianimazione, oculistica, audiologia; servizi come urologia, radiologia e laboratorio in costante sofferenza; assenza di un geriatra; medici di base in difficoltà, soprattutto nelle aree montane, con un numero di pazienti sempre più elevato e un rapporto medico-paziente sempre più fragile.

Per tutte queste ragioni, il comitato torna a chiedere un incontro pubblico che veda finalmente la partecipazione di Regione Toscana e Als Toscana centro, gli unici soggetti in grado di offrire risposte operative. Ma soprattutto, lancia un appello forte e chiaro: i sindaci del Mugello e l’intera giunta dell’Unione dei Comuni sapranno fare fronte comune per difendere davvero la sanità pubblica del territorio, oppure si limiteranno ad accettare decisioni calate dall’alto? “In altre zone la strategia del fronte comune ha pagato. Vorremmo che avvenisse anche qui. Siamo ancora in tempo”, concludono dal comitato.