Giovanni
Pallanti
Incontrava l’ultima chiesa importante della città. Questa chiesa, dedicata a San Felice, fu consacrata - non tutti gli edifici ecclesiastici lo sono - nel 1221, dal cardinale Ugolino vescovo di Ostia (sarà poi eletto Papa con il nome di Gregorio IX), che era andato a Bologna per celebrare i funerali di San Domenico, fondatore dei domenicani. Al ritorno si era fermato per questa grande consacrazione, nella chiesa fiorentina dei camaldolesi.
Successivamente la chiesa passò in gestione alle suore domenicane e poi diventò definitivamente parrocchia. Nel Rinascimento, Filippo Brunelleschi fu lo scenografo e il regista di alcune rappresentazioni religiose all’interno di San Felice. Il portale, bellissimo, è di Michelozzo.
Per ricordare l’ottocentesimo anniversario della fondazione, il priore don Gianfranco Rolfi, ha commissionato in restauro di un magnifico quadro, opera del Ghirlandaio padre e del suo figlio. Il quadro è composto dalla Madonna in trono, affiancata da San Pietro e San Paolo, e dietro dalle figure di San Sebastiano e di San Barnaba, fondatore dei camaldolesi.
Nell’agosto del 1944, quando arrivarono le truppe angloamericane da Porta Romana, si fermarono in questa chiesa, accolte da un vigoroso discorso patriottico e antifascista dell’allora priore monsignor Bruno Panerai, che offrì ospitalità al sottocomitato di liberazione d’Oltrarno e promosse numerose iniziative di assistenza alla popolazione.
Il ricordo della consacrazione di questa chiesa, si è concluso con il restauro del quadro dei due Ghirlandaio: un bel modo per celebrare un pezzo della storia del cattolicesimo della nostra città.