
Il campo di sterminio di Auschwitz
Firenze, 3 maggio 2025 – Un gesto che non merita comprensione. Difficile da spiegare, ma ancora più difficile da accettare. Soprattutto se a commetterlo è un ragazzino di appena 14 anni. I fatti risalgono all’ottobre del 2022, quando, presumibilmente in gita scolastica, il minorenne fiorentino all’interno del campo di concentramento di Auschwitz, a Oświęcim (Polonia), ha fatto il saluto nazista. Proprio lì, tra i binari ’insanguinati’ e quel che resta del lager più grande mai costruito dal regime nazista. Dove più di un milione di persone morì, la maggior parte delle quali erano ebrei.
Nel principale luogo di avvenimento della Shoah, dello sterminio degli oppositori politici e di altre categorie considerate ostili o di razza inferiore dai nazisti, oltre che dell’Olocausto in generale, il giovane ha teso in aria il braccio destro. Uno scherzo? Un sfida (o challenge) tra studenti? Una bravata di cattivo – cattivissimo – gusto? Pare proprio di no. Forse lo ha fatto senza pensare troppo, al significato e alle conseguenze. Fatto sta che il ragazzo ha rischiato fino a tre anni di reclusione.
Perché oltre allo stupore e alla rabbia dei presenti, la vicenda assunse subito connotazioni giuridiche: dopo che le forze dell’ordine polacche rintracciarono il giovane, contattarono e informarono famiglia e scuola, il tribunale distrettuale di Oświęcim aprì infatti un’indagine a suo carico per la violazione dell’articolo 256 comma 1 del codice penale polacco. Che punisce “chiunque faccia pubblicamente propaganda del fascismo o di altro sistema statale totalitario, ovvero chi inciti all’odio basato su differenze di nazione, etnia, razza o religione”.
A novembre del 2023 – sempre su richiesta della procura polacca – fu disposta un’attività di inchiesta parallela anche dalla procura dei minorenni di Firenze, per scandagliare più in profondità il contesto socio-familiare e scolastico in cui il 14enne – sulla cui identità rimane il massimo riserbo, trattandosi di minorenni – stava crescendo. Attività poi sospesa a gennaio del 2024 per la decisione assunta proprio dal tribunale polacco.
E dopo quasi tre anni, nei giorni scorsi, il tribunale per i minorenni di Firenze – nelle vesti del giudice delegato, Adolfo Di Zenzo – ha dichiarato il “non doversi procedere” in relazione alle richieste del tribunale polacco per ottenere dalla procura italiana le informazioni necessarie per la fase istruttoria dell’inchiesta.
La decisione è dettata, per l’appunto, dal fatto che l’autorità giudiziaria polacca una ’condanna’ per i comportamenti del ragazzo l’ha già emessa, adottando una “misura educativa sotto forma di avvertimento”. L’obiettivo è quello di far capire al ragazzo l’errore commesso e, allo stesso tempo, ’ammonirlo’ per evitare che – lui o altri studenti in visita in luoghi del dolore come il campo di concentramento nazista – ripetano gesti simili.