Rugbista morto in hotel Si suicidò dopo la violenza

La procura archivia il caso: Bibey si strangolò con il cavo del ferro da stiro

L’ex rugbista inglese Ricky Bibey, trovato morto nel luglio dello scorso anno nella sua stanza dell’hotel del centro di Firenze dove si trovava assieme alla compagna per una vacanza in riva all’Arno, si suicidò strangolandosi con il cavo di un ferro da stiro. Il gesto, ha ricostruito il pm Ester Nocera che ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto sulla morte del 41enne, giunse dopo che lo stesso Bibey avrebbe aggredito sessualmente la compagna, che non aveva acconsentito ad avere rapporti.

Secondo quanto ricostruito dagli accertamenti autoptici e tossicologici, dopo il no ricevuto, Bibey avrebbe inteso massacrare la 45enne praticandole suo malgrado del sesso spinto.

Ella, che aveva a sua volta assunto stupefacenti che avevano contribuito a rallentare i recettori del dolore, svenne per le gravissime ferite patite. E lui, forse convinto di averla uccisa, si tolse la vita con il filo dell’elettrodomestico presente nella stanza.

Quando poi la compagna rinvenne, cercò di rianimare il rugbista, senza riuscirvi, ed uscì dalla sua camera, completamente insanguinata (addosso aveva anche graffi da difesa), a chiedere aiuto. Le lesioni gravissime riscontrate sulla donna "erano tali da rendere assolutamente impossibile una sua azione causale circa la morte del Bibey", ha concluso la procura.

E i segni presenti sul corpo di lei confermano, secondo gli inquirenti, che è stata vittima anche di un’aggressione a cui cercò di sottrarsi.

La coppia (nota in Inghilterra tanto che i fatti scatenarono la morbosa attenzione dei tabloid inglesi) viveva a Manchester, dove lei era proprietaria di un’agenzia immobiliare in cui lavorava anche il quarantenne dopo aver abbandonato l’attività sportiva. Bibey era stato un rugbista di buon livello. Il viaggio in Italia doveva rinsaldare la loro unione che, hanno ricostruito ancora le indagini, aveva vissuto un periodo di crisi.

La sera del 15 luglio dell’anno passato i due uscirono a cena e al ritorno nell’albergo, vicino al Ponte Vecchio, quando ormai era quasi l’alba, avrebbero litigato. L’uomo, ritiene la procura, avrebbe aggredito a scopo sessuale la donna.

Quest’ultima avrebbe perso i sensi e poi al suo risveglio avrebbe trovato il compagno deceduto: l’ipotesi della procura è che la causa del decesso dell’uomo sia collegabile anche all’assunzione di droga, in particolare cocaina.

Fu la donna a raccontare agli investigatori di aver litigato con il compagno perché non voleva avere rapporti sessuali con lui. Disse che l’uomo era fuori di sé e voleva "cancellare tutti e due".

ste.bro.

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