
I vigili del fuoco durante le operazioni di bonifica nello stabilimento
Fiamme alla Malva di viuzzo di Porto. L’azienda che produce minuterie metalliche per la pelletteria attraverso il processo di lavorazione galvanica, stocca anche per la produzione diverse sostanze chimiche dall’alto livello tossico. L’incendio è scoppiato ieri pomeriggio per cause che restano ancora da accertare, sul posto sono arrivate immediatamente squadre di vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale per regolare il traffico, il settore protezione civile per l’emergenza ambientale unitamente ai tecnici di Arpat.
Le fiamme sono state spente intorno alle 18. Le squadre dei vigili del fuoco sono arrivate dai distaccamenti di Firenze Ovest, Calenzano, Empoli e dalla sede centrale di via La Farina. Per accedere all’interno dell’edificio è stato necessario far saltare le porte di ingresso successivamente sono stati usati gli schiumogeni per soffocare l’incendio. Trattandosi di sostanze chimiche, la centrale operativa del 112, ha inviato in viuzzo di porto anche le ambulanze attrezzate al soccorso. Per spegnere l’incendio è stato necessario attaccare le fiamme da più punti dell’edificio. Questo ha permesso di limitare i danni, evitando che si propagasse al piano superiore e ad altre zone. Alla fine i vigili del fuoco hanno chiamato anche a intervenire un carro aria (che fornisce gli apparati di respirazione necessari in questi interventi, il nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico, radiologico). La protezione civile ha istituito una zona rossa nell’area compresa tra via Nilde Iotti, viuzzo di Porto, via del Botteghino e via delle Nazioni Unite. Due famiglie che vivono in zona hanno ricevuto indicazioni di restare chiusi in casa con le finestre sigillate. Le operazioni di bonifica dell’incendio sono andate avanti fino a notte inoltrata.
A scopo precauzionale l’amministrazione ha consigliato ai residenti nella zona rossa di non consumare ortaggi e frutta raccolti dai propri orti amatoriali, ricompresi sempre nell’area delimitata. Non è la prima volta che in città brucia un’azienda che produce metallerie per le griffe, fibbie, viti, e altri oggetti pregiati, spesso placcati con metalli preziosi sono una fetta importantissima della filiera della moda. Scandicci non ha ancora dimenticato infatti il rogo della Metalstudio, azienda leader di questo settore, che bruciò nella notte di Pasqua del 2024. Quello di allora fu un rogo sicuramente peggiore con fiamme altissime, una colonna di fumo denso, un odore acre che il vento fece arrivare fino al centro di Firenze. Spento il rogo in viuzzo di porto, vigili del fuoco e carabinieri sono al lavoro per cercare di individuarne le cause.
Fabrizio Morviducci