
Risorsa idrica, dati positivi. Il 20% di acqua in più negli invasi
Non approvvigioniamo più con lo scioglimento delle nevi, ma soprattutto con le piogge “tropicali“. Sono gli effetti del cambiamento climatico che portano comunque un quadro piuttosto positivo per quanto riguarda lo stato degli invasi destinati a garantire l’acqua ai toscani, ai liguri e agli umbri durante l’estate. E’ la fotografia uscita dalla riunione dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, convocata dal segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Gaia Checcucci.
Se sul fronte delle riserve idriche di falda il colpo d’occhio è confortante, tanto che lo scenario indicato è quello di una severità idrica normale, più incertezze ci sono per quanto riguarda i corsi d’acqua di Liguria, Umbria e Toscana che hanno carattere torrentizio e quindi restano legati alle piogge estive e alle riserve degli invasi.
Un fatto è certo, quest’anno è stata raccolta negli invasi toscani il 20% di acqua in più rispetto agli ultimi 20 anni. Per questo in Toscana Bilancino (Firenze) registra un volume di 67,65 milioni di metri cubi su un massimo di 69 milioni; Montedoglio (Arezzo) ha un volume di 121 milioni di metri; Levane e La Penna (Arezzo) insieme, registrano 8,21 milioni di metri cubi su un massimo di 9,3 milioni di metri cubi. Nel reticolo del Serchio, gli invasi significativi registrano, complessivamente un volume di 27,5 milioni di metri cubi su un massimo di 30. Calcione (Siena) registra 3,9 milioni di metri cubi su un massimo di 4. In Liguria Brugneto ha un volume di circa 25 milioni di metri cubi, corrispondente al massimo.
"Il quadro della risorsa idrica – ha detto Gaia Checcucci – comprende sia le acque superficiali, sia quelle sotterranee ed è un argomento di grande importanza e complessità. Le informazioni fornite dagli enti coinvolti nell’Osservatorio hanno contribuito a disegnare un quadro dettagliato e preciso che, attraverso informazioni accurate, complete e aggiornate, rappresenta la base su cui effettuare proiezioni attendibili per misurare lo stato di salute della nostra risorsa. Su queste premesse abbiamo costruito scenari in grado di valutare la stagione estiva 2024, cercando di capire se dovremo limitarci a un ruolo di sorveglianza o se, invece, saranno necessari nuovi provvedimenti. Indagando anche sull’eventuale insorgere di situazioni critiche".
Alla luce dei risultati, in estate non dovrebbero esserci problemi su tutto il territorio. E’ possibile un’allerta nella zona della costa livornese, dovuta al surplus di abitanti con l’arrivo dei turisti. Per migliorare ancora serve il potenziamento degli invasi: quello di Montedoglio e quello di San Piero in Campo, ma l’intenzione di Checcucci è spingere anche sul riuso a scopo irriguo sia nel grossetano, sia nella zona dei vivai a Pistoia. Dando un’occhiata ai numeri questo 2024 è stato fino a ora positivo con 164 giorni di‘severità normale rispetto ai soli 31 del 2023; nel 2022 non ce n’è stato neanche uno con 153 giorni invece di severità alta con problemi di siccità.
Fabrizio Morviducci