
L’assessora regionale Monia Monni insieme al presidente del Consorzio e al sindaco Andrea Tagliaferri
Risponde ai comitati e fa il punto della situazione, l’assessora regionale Monia Monni, sui lavori fatti e da fare.
I comitati chiedono nuovi incontri. Lo farà a breve?
"Con i comitati, specie quelli di Campi, il dialogo non si è mai interrotto. Li abbiamo incontrati più volte, per spiegare gli interventi e affrontare la questione dei contributi. A breve li incontrerò di nuovo, in particolare quelli di Prato, per garantire un rapporto istituzionale serio".
Viste le polemiche fra maggioranza e opposizione, chi ha realizzato le opere idrauliche a Campi, Regione o Comune?
"Le opere idrauliche sono state fatte dalla Regione, competente per la difesa del suolo. Il Comune non ha competenza in materia. Dall’alluvione abbiamo investito oltre 21 milioni. Le opere principali sono il nuovo muro di Villa Montalvo, che ha sostituito l’unico argine crollato, e il muro di Santa Maria sul Bisenzio. In questi giorni sono partiti anche i lavori sul muro di via delle Corti, che sarà rialzato fino al livello dell’argine sul Bisenzio".
A chi dice che molti interventi dovevano essere previsti prima, cosa risponde?
"Dei 21 milioni, 14,5 sono stati per somma urgenza nel post alluvione, il resto per opere programmate prima. Penso al rafforzamento dell’argine del Bisenzio alla Rocca Strozzi e alle opere sulla Marina inaugurate pochi giorni prima dell’alluvione. Entro l’anno partiranno altri 7 milioni di interventi sulla Marina, già programmati. Ciò dimostra quanto siano lunghi i tempi per un’opera idraulica. Oggi per mettere in sicurezza un territorio ci vuole lo stesso tempo che per fare una lottizzazione privata e ciò non è più sostenibile in piena crisi climatica. L’ho detto più volte anche al ministro Musumeci, ma senza ricevere risposte. Negli ultimi 5 anni, prima dell’alluvione, con il Consorzio di Bonifica abbiamo già realizzato 6,7 milioni di interventi, tra cui la Cassa di espansione de La Gora, che ha funzionato durante l’emergenza contenendo parte delle acque".
Qual è il bilancio complessivo della situazione?
"La Regione si è attivata subito. Abbiamo gestito oltre 8.000 domande di ristoro, realizzato opere in somma urgenza per 130 milioni e affrontato altre quattro emergenze nazionali. Voglio ringraziare tutti i nostri dipendenti per l’impegno e la passione con cui hanno dato risposte ai cittadini. In parallelo, abbiamo sviluppato un lavoro scientifico di analisi idraulica che ci permetterà di affrontare il futuro con un approccio più moderno, basato sulla gestione del rischio. Nessuna opera garantisce sicurezza assoluta, ma possiamo e dobbiamo ridurre il rischio. Siamo pronti a una nuova fase: le opere per la riduzione del rischio residuo sono individuate, le progettazioni finanziate, ma dal Governo non sono arrivate risposte, non è accettabile".