MANUELA PLASTINA
Cronaca

Rignanese senza campo, caso al Tar: "Soldi sprecati". Certosi: "Solo bugie"

La storica società ha perso la gestione degli impianti e ricorre contro l’esclusione dal bando comunale. L’opposizione: "Il Comune usa 10mila euro pubblici per difendersi". La replica: "Tutto fatto correttamente". .

La storica società ha perso la gestione degli impianti e ricorre contro l’esclusione dal bando comunale. L’opposizione: "Il Comune usa 10mila euro pubblici per difendersi". La replica: "Tutto fatto correttamente". .

La storica società ha perso la gestione degli impianti e ricorre contro l’esclusione dal bando comunale. L’opposizione: "Il Comune usa 10mila euro pubblici per difendersi". La replica: "Tutto fatto correttamente". .

Finisce sui banchi del Tar la querelle sugli impianti sportivi di Rignano: la Rignanese, che per anni ha gestito il campo nel cuore del capoluogo, ha presentato ricorso contro il bando di maggio, che l’ha vista esclusa per errori formali nella compilazione dei documenti. Si è rivolta al Presidente della Repubblica, ma il Comune ha ottenuto di portare la questione al tribunale regionale. Mentre è in piena attività la nuova gestione affidata al vincitore del bando, ossia la "Nuova Rignano calcio", nata dall’esperienza dell’ex Torri a Monte, la partita passa agli avvocati, con critiche accese da parte del gruppo di opposizione "Insieme per Rignano". "Chi ha dato al sindaco il mandato di costituirsi davanti al Tar? – chiedono i consiglieri -. Il 3 ottobre la giunta ha approvato una variazione di bilancio spostando 10 mila euro dal capitolo scuole alle difese legali. Se si fosse costituito davanti al presidente della Repubblica, bastavano 650 euro. Invece Certosi, senza il mandato della giunta, ha scelto il Tar con una spesa gravosa". Se il Comune avesse avuto elementi per avere ragione di fronte al ricorso, che chiede non denaro, ma di rifare la gara, sostengono i consiglieri di Insieme per Rignano, "non avrebbe avuto bisogno del Tar. Invece ha scelto a spese dell’intera comunità di utilizzare il deterrente economico contro la Rignanese, anche lei costretta a spendere 10 mila euro per difendersi oppure ritirare la denuncia".

Per i consiglieri di opposizione, "le variazioni di bilancio sono di competenza del consiglio. Quelle di giunta devono essere motivate in via d’urgenza che in questo caso non c’è".

Chiedono risposte "che non ci vengono fornite, così come non è stato fatto il consiglio comunale aperto da noi richiesto".

Il sindaco Certosi (in foto), sostenuto dalla giunta e dal gruppo di maggioranza "Rignano Unita", replica punto per punto. "Dopo le concessioni scadute, varie proroghe e più bandi andati deserti, a quello di maggio la Rignanese si è presentata come raggruppamento temporaneo di imprese, ma i rappresentanti non hanno firmato un progetto tecnico-economico. Mancando questo requisito tecnico fondamentale, è stata esclusa".

Il sindaco ("solo su mandato della giunta", sottolinea) ha scelto la trasposizione del contenzioso al Tar "perché ritenuto più opportuno dai legali e per evitare la sospensione delle attività oggetto di gara. I ragazzi rischiavano di non potersi più allenare: a noi sta a cuore la loro attività fisica". I 10 mila euro di spese legali "non ci sarebbero stati senza il ricorso" e "non sono stati tolti dai progetti sulle scuole,ma provengono da un risparmio delle utenze scolastiche".

La delibera di giunta urgente, motivata dai tecnici, "sarà portata in consiglio alla prima votazione, come la legge prevede". Sul fronte consiglio aperto, "lo stesso gruppo aveva chiesto e ottenuto di farne uno segreto sulla stessa questione. È stato fatto, anche se abbiamo sempre risposto a tutto. Lo volevano aperto? Le due cose non erano fattibili lo stesso giorno: si chiariscano le idee".