SANDRA NISTRI
Cronaca

Ricky Gianco, che progetti "I miei Danni Collaterali sono pensieri d’autore"

Ha collaborato con De Andrè, Paoli, Celentano e ama la musica di tendenza Debutto a Sesto Fiorentino sul palco di InCanto, con Gianfranco Manfredi

di Sandra Nistri

Per lui le definizioni: è uno dei padri della musica rock italiana e una delle voci più autorevoli della canzone d’autore. Musicista, cantante, autore, produttore in sessant’anni di carriera Ricky Gianco ha intrecciato collaborazioni con i nomi più importanti della musica italiana e internazionale: De Andre, Paoli, Gaber, Toto, James Burton solo per citarne alcuni. Oltre naturalmente a Celentano che cambiò il suo nome di battesimo, Riccardo Sanna, in Ricky Gianco. Il 22 agosto alle 21,15 Gianco sarà sul palco di InCanto all’Istituto De Martino a Sesto con il cantautore Gianfranco Manfredi.

Che tipo di spettacolo sarà quello al De Martino?

"Si chiamerà “Danni collaterali“ titolo da una canzone che ho scritto insieme a Fernanda Pivano. L’idea è mostrare come ho fatto a raggiungere la coscienza polemica, il mio percorso, cosa e successo fino a quando, a un certo punto, io avevo deciso di smettere perché non mi ritrovavo in quello che mi chiedevano i discografici. Poi proprio grazie anche a Gianfranco Manfredi mi è tornata la voglia di scrivere e con lui è nata una collaborazione e pezzi che porteremo per la prima volta a Sesto con il chitarrista Stefano Crovi".

Che rapporto ha con Firenze? "A me piace molto anche se ho problemi climatici per il troppo freddo d’inverno e il troppo caldo d’estate ma il vantaggio è la sua arte e la sua gente. Parlare con un toscano, anche se non ha avuto accesso alla cultura, arricchisce sempre, ho molti amici poi a Firenze".

Il periodo del Clan con Celentano?

"E’ durato solo un anno e mezzo ma è stato un momento di vitalità e creatività, vissuto giorno per giorno, non c’era orario, non c’erano giorni festivi, si faceva tutto. Io ho un ricordo molto bello di quel momento nonostante Adriano, furbo com’è, mi abbia fregato con violenza (ride) Pregherò".

Ci racconta come è andata?

"La canzone, che avevo trovato gli piaceva moltissimo, non sapeva come fare a dirmi che la voleva incidere lui. Poi mi ha chiamato dicendo che sarebbe stata un successo e l’avrebbe incisa lui".

Che musica ascolta oggi?

"Tutto, quando viene a trovarmi una delle mie cinque nipotine, che ha sette anni, la porto nel mio studio e sul computer mi fa scoprire i giovani. Qualsiasi forma musicale anche se non la riconosci, ha sempre qualcosa di buono".