
Richard Gere alla fondazione Zeffirelli accompagnato da Pippo Zeffirelli (New Press Photo)
Firenze, 14 ottobre 2019 - Giornata fiorentina per Richard Gere. Il sindaco Dario Nardella consegna oggi la riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte di Firenze all'attore e attivista statunitense impegnato nella difesa dei diritti umani, come ha dimostrato lo scorso agosto quando si è recato a Lampedusa per sostenere la causa dei migranti.
Le motivazioni sono: “per la solidarietà che ha concretamente e pacificamente dimostrato nei confronti di coloro che soffrono, relegati ai margini della società e per il suo impegno trentennale in difesa dei diritti umani fondamentali, della libertà di pensiero e religiosa".
La cerimonia si svolgerà alla presenza del Consiglio comunale e si aprirà con i saluti istituzionali del presidente del Consiglio comunale Luca Milani. Seguiranno l’intervento del direttore del Migration Policy Center dell’EUI professor Andrew Geddes e un dialogo tra il sindaco Dario Nardella e l’attore Richard Gere moderato dalla giornalista Eva Giovannini, che condurrà la serata.
Prima della cerimonia l'attore è stato in visita al monastero buddista di Pomaia, in provincia di Pisa, dove era stato più volte in passato, e alle Gallerie degli Uffizi, poi la visita alla Fondazione Zeffirelli in piazza San Firenze dove Pippo Zeffirelli, figlio del grande regista, lo ha accompagnato in una visita guidata della Fondazione.

L' ‘Ufficiale e gentiluomo’ è stato anche agli Uffizi. Circa un'ora la durata del tour tra i capolavori del museo, condotto dal direttore Eike Schmidt. Gere, che ha firmato autografi e voluto anche una foto di gruppo con i dipendenti degli Uffizi accorsi ad accoglierlo insieme al direttore, ha ammirato in particolare la pala di Ognissanti di Giotto, il doppio ritratto dei Duchi di Urbino, la Primavera del Botticelli, l'Annunciazione di Leonardo ed il Tondo Doni di Michelangelo. "Gere è un visitatore davvero attento e curioso - ha detto Schmidt al termine del tour - si è soffermato su ogni opera, studiando con pazienza i dettagli e facendo molte domande. Ha apprezzato moltissimo la Tebaide del Beato Angelico, sottolineando la somiglianza tra le figure dei santi padri in ritiro ascetico nel deserto e i monaci buddisti tibetani".
