
Firenze, 7 marzo 2023 - Costi della politica, scoppia la polemica. La presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, esprime il proprio disappunto per il rinvio delle proposte di legge 169 e 156, necessarie per rendere operativa la figura del nuovo sottosegretario del presidente Eugenio Giani. “Il rinvio è stato causato dall'emendamento presentato all'ultimo secondo dal Capogruppo dem Vincenzo Ceccarelli, che ha prodotto cambiamenti sostanziali rispetto alla versione originale dei documenti”, si legge nel comunicato. Per Galletti si tratta di "una frenata all'ultimo tuffo, probabilmente funzionale a rendere meno indigesta un’operazione che è stata pubblicizzata come a ‘costo zero’ ma che in realtà costerà ai toscani ben 331 mila euro annui, salvo ulteriori sviluppi nei prossimi 15 giorni. Al nuovo sottosegretario infatti sarà concessa una dotazione organica quasi equivalente a un assessore, compresa l'autovettura di servizio. Per farla breve, Eugenio Giani riuscirà ad avere nella sostanza quel ‘nono assessore’ a cui ambisce da due anni per aggiustare i suoi equilibri tra le correnti di giunta, però camuffato da sottosegretario. È inaccettabile che leggi così controverse vengano trattate in un percorso istituzionale ad ostacoli per schivare le contestazioni e l'imbarazzo di una simile presa in giro", così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in regione Toscana.
Sulla questione interviene anche la Cgil che annuncia il presidio di protesta che si terrà domani, 8 marzo, a partire dalle 10 in via Cavour 2 sotto il palazzo del Consiglio regionale a Firenze, con Rsu e sindacati.
"Le lavoratrici e i lavoratori di Regione Toscana, insieme alla Rsu e ai sindacati, manifesteranno contro il taglio (di 2 milioni euro l'anno) dal fondo del personale, e contro la Legge regionale 2/2023 approvata all'unanimità dal Consiglio, che pone in modo stabile a carico dei lavoratori il pagamento del salario accessorio del personale di supporto agli organi politici”, scrive in una nota il sindacato.
“La Regione Toscana ha toccato il fondo – continua il comunicato della Cgil – Ha deciso di tagliare due milioni di euro annui dal fondo della produttività di lavoratrici e lavoratori, per pagare il personale di supporto agli organi politici, 172 persone a chiamata diretta fiduciaria. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge che rende strutturale questo taglio. Significa che coi soldi dei lavoratori e delle lavoratrici si pagano i costi della politica e non lo possiamo accettare”, scrive la Rsu.