
I manifesti di Casaggì in viale Lami
Mentre si infiamma il dibattito sul referendum dell’8 e 9 giugno, in viale Lami il Pd Toscana e la sindaca Sara Funaro denunciano che i manifesti della Cgil a sostegno dei cinque ‘Sì’ al referendum sono stati strappati e sostituiti da manifesti di Casaggì con lo slogan ‘Italiani non per scelta ma per destino’, apparente riferimento al quesito del referendum sulla cittadinanza.
Per la sindaca si tratta di "un gesto inaccettabile. Non è solo vandalismo, ma il tentativo di cancellare un’idea diversa di società: più giusta, più aperta, più inclusiva. Chi oggi si oppone a una proposta di cittadinanza più semplice e civile lo fa negando una realtà sotto gli occhi di tutti: migliaia di ragazze e ragazzi che studiano, lavorano e crescono con noi fanno già parte della nostra comunità. Firenze non si fa intimidire.
E continua a credere nei diritti, nella libertà e nella convivenza. La dignità delle persone venga prima dell’odio". Dura anche
la condanna del Pd: "Chi ha compiuto questo gesto nega una realtà evidente. In Italia vivono milioni di persone che studiano, lavorano, crescono con noi, che sono parte della nostra comunità anche se ancora non possono dimostrarlo con un documento. Ridurre da 10 a 5 gli anni necessari per richiedere la cittadinanza italiana non è un privilegio: è una proposta semplice, giusta, di civiltà. Strappare quei manifesti è un gesto meschino, che rivela solo debolezza e paura". La Cgil, attraverso il segretario generale fiorentino Bernardo Marasco, parla di "atto vigliacco, un attacco a chi vuole una Italia aperta e accogliente da parte
di chi ha una idea chiusa e discriminatoria". La Cgil ha ricevuto segnalazioni non solo per viale Lami, ma anche in lungarno Zecca Vecchia e via del Bisarno. "Nemmeno il coraggio di metterci la faccia – accusa Marasco – e fare la propria campagna per votare no, preferiscono solo silenziare la voce degli altri sovrapponendo i loro manifesti a quelli assegnati. Ecco una ragione in più per andare a votare". L’assessora regionale al welfare Serena Spinelli parla di "gesto squadrista, che richiama i periodi più bui della nostra storia". Simone Sollazzo di FdI, vicino alla realtà di Casaggì, replica: "Nessuno di noi è coinvolto. Penso verranno fatte indagini, attendiamo l’esito. Ad oggi non c’è una prova evidente che siano stati membri di Casaggì. Mi sembra prematuro creare un colpevole".
Niccolò Gramigni