
di Manuela Plastina
La Rari Nantes sogna in grande: vuole tornare in tempi stretti ai vertici della pallanuoto, sviluppare il sincronizzato e consolidare i successi dei suoi atleti in vasca. L’arrivo di un nuovo partner dà le ali a questo desiderio: la Borgia Initiative for the Development of Youth Aquatic Sports Cic (Bidyas), società d’investimento inglese comunitaria fondata da Lorna Borgia, è garanzia di nuova solidità per la Rari, che deve però scontrarsi con impianti da rinnovare, come non nasconde il presidente Andrea Pieri.
Pieri, come è arrivato l’accordo con Bidyas?
"Lorna Borgia, fondatrice e Ceo, ci ha contattato perché innamorata della pallanuoto e di Firenze. Conoscendo la nostra gloriosa storia e i nostri progetti, ha deciso di intraprendere un cammino al nostro fianco per riportare la società ai fasti di un tempo, in particolare per la pallanuoto".
Un investimento che significa rilancio?
"L’obiettivo comune è proprio questo, con uno sviluppo delle attività sociali e sportive legate al mondo natatorio e la volontà, da parte di Bidyas, anche di estendere gli investimenti alle realtà sociali che ruotano attorno alle strutture Rari".
Sul fronte nuoto potete vantare importanti successi.
"L’ultimo arriva dalle nostre ‘bambine’, tre giovani atlete hanno onorato tutta Firenze di cinque medaglie agli europei di nuoto".
Come va il sincronizzato?
"Abbiamo un parco atleti importante, con percentuali a doppia cifra di crescita che fanno ben sperare e su cui investire. Ma tutti questi sport necessitano di spazi acqua che non bastano mai".
Com’è la situazione?
"A Pontassieve siamo in scadenza di contratto di gestione. A Impruneta da un anno abbiamo l‘ex Zodiac con successi di numeri".
E su Firenze?
"Rischiamo la mancanza di spazi adeguati. Bellariva soffoca con i 650 tesserati. La piscina al Franchi seguirà il destino dello stadio: se partiranno i lavori di ristrutturazione, dovremo chiudere per lo stesso motivo un luogo di allenamento importante".
E la storica sede di Lungarno Ferrucci?
"Necessita di lavori di completa ristrutturazione non più rinviabili. Siamo fermi dal 2013, quando la volevano radere al suolo e dovemmo dimostrare la sua non pericolosità. Ora c’è il progetto del Comune la cui realizzazione dovrebbe cominciare entro fine anno, lasciandoci senza una struttura fondamentale alla vigilia delle Olimpiadi parigine. Per questo chiediamo alle istituzioni una mano, anche in virtù del nuovo progetto con Bidyas".
Di che tipo di aiuto necessitate?
"Un sostegno temporaneo per i costi energetici: le spese sono molto cambiate da quando abbiamo firmato i contratti di gestione. Chiediamo poi garanzie di velocizzazione dei lavori perché durino il meno possibile".
Ieri avete incontrato il Comune di Firenze.
"Stiamo valutando la possibilità di un project financing tra noi, Bidyas e Palazzo Vecchio. E’ stato un incontro positivo. Noi stiamo dimostrando un impegno importante, quasi un’abnegazione nel costruire il rilancio. Credo che l’amministrazione ci sarà vicina".