FIRENZE
Fu il 26enne somalo “famoso“ per l’aggressione all’ex sportivo fiorentino Giampaolo Matteucci, ad aggredire e rapinare, qualche giorno prima di quell’episodio, il priore della basilica di Santo Spirito, padre Giuseppe Pagano.
E’ quanto emerge dalle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Firenze Palazzo Pitti, che in questi giorni hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del soggetto, accusato di tentata rapina aggravata.
L’aggressione avvenne all’alba in via della Spada, la strada del centro che il religioso stava percorrendo, a piedi.
Le indagini, spiega una nota dell’Arma, sono state sviluppate mediante l’acquisizione delle immagini di impianti di video sorveglianza presenti nell’area ove si è consumato il reato, e hanno consentito di identificare l’odierno indagato.
E anche i particolari della sua azione: il 26enne si sarebbe avvicinato alla vittima mentre questi camminava alle 5.35 del mattino diretto alla stazione per prendere un treno per Roma, l’avrebbe aggredito con pugni al volto al fine di farsi consegnare quanto aveva in tasca, la somma di venti euro.
La cruenta rapina non andò a buon fine soltanto perché le urla disperate di aiuto di Padre Pagano erano state sentite da un residente. Il soccorritore, infatti, si affacciò alla finestra, cacciò un urlo che fece desistere il somalo dal concludere la sua aggressione.
Sulla base delle risultanze investigative acquisite dai carabinieri, l’ufficio del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Firenze, su richiesta del magistrato Procura della Repubblica, ha emesso dunque un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ove l’indagato già si trovava dopo essere stato tratto in arresto a seguito di una ulteriore rapina perpetrata in via degli Orti Oricellari il 12 ottobre scorso: quella che ha avuto per vittima il 91enne Matteucci.
Fu proprio per la grande eco mediatica della rapina all’ex campione della velocità a spingere Pagano a denunciare: grazie a quei video, lo aveva riconosciuto.
ste.bro.