Firenze: rapinati e pestati dal branco, Sant'Ambrogio è una "zona rossa"

Dopo la maxi rissa dei Ciompi, un altro grave fatto di sangue all’ora dell’aperitivo

Una pattuglia di carabinieri

Una pattuglia di carabinieri

Firenze, 23 marzo 2019 - «Fiscc fisccc...». Il richiamo degli spacciatori per attirare clienti, sembra il sibilo di un serpente sul punto di attaccare. Guardi verso il giovane di turno che ti ha richiamato così e incroci sguardi cattivi di occhi nerissimi che ti «impongono» di abbassare il tuo, di sguardo.

Largo Annigoni e gli immediati dintorni, però, non solo pullulano di pusher: sono proprio occupati ‘militarmente’ dalle bande di nordafricani, che non si peritano certo a compiere altri reati. Dato risaputo fin dalla spedizione punitiva del 12 febbraio scorso in piazza dei Ciompi, in mezzo alla gente, e che anche per questo destò tanto allarme.

E dato consolidato da un altro incredibile episodio accaduto giovedì sera: un 30nne appena uscito dalla sala scommesse Sisal Matchpoint che affaccia su piazza Ghiberti-via della Mattonaia, è stato rapinato degli 800 euro e poi pestato in modo selvaggio, insieme a un amico trentacinquenne che voleva aiutarlo, da un gruppo di nordafricani subito mosso a protezione del rapinatore.

Il pestaggio è avvenuto poche decine di metri più in là, verso Le Carceri, zona piazza Madonna della Neve. I due italiani hanno subito uno la rottura della mandibola (45 giorni di prognosi); l’altro è in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, per la frattura del naso e molte contusioni.

La dinamica secondo la polizia: il 30enne esce dalla sala scommesse, forse ha ancora improvvidamente in mano i soldi: 100 euro vinti e 700 che, dirà poi, servivano a pagare l’affitto della casa. Piomba su di lui come un rapace un bandito che sgli sradica di mano la mazzette di soldi. Il trentenne reagisce, insegue il rapinatore.

Lo affianca l’amico. Ma i complici del bandito si mettono a loro volta in caccia: e i due italiani si trovano presto a mal partito. Un dipendente della pizzeria in Largo Annigoni dà l’allarme, ma ormai è tardi: accerchiati da un nugolo di pusher e criminali comuni, i due vengono spintonati, cazzottati, pugni, scaraventati a terra, presi a calci, con gli effetti di cui sopra.

Sant'Ambrogio zona rossa: non è il caso di sottovalutare quanto sta accadendo. Poco più di un mese fa l’aggressione di 4 giovani (con un minorenne) a un ‘collega’: un tentato omicidio secondo il procuratore capo per i minori Antonio Sangermano che ha chiesto l’arresto del 16enne libico per la ‘ferocia dimostrata nell’aggressione, l’uso di oggetti contundenti atti ad offendere e l’azione lesiva effettuata con calci e pugni indirizzati a parti vitali (addome, testa) e diretta in modo non equivoco a cagionare la morte del malcapitato. Non sopraggiunta per cause esterne alla volontà degli aggressori». L’Arma ha denunciato altri 3 aggressori, tunisini. Il ferito, pure tunisino, 32 anni, colpito anche con mazze e con la scacciacani usata poco prima per affrontare i 4 ha avuto 30 giorni di prognosi.

giovanni spano

 

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