Quel terreno dimenticato da tutti Eternit, rifiuti e baracche abitate "Un buco nero sotto l’Indiano"

Sopralluogo dei politici di FdI nell’area vicina al Poderaccio che dovrebbe ospitare il parco Florentia

Quel terreno dimenticato da tutti   Eternit, rifiuti e baracche abitate  "Un buco nero sotto l’Indiano"

Quel terreno dimenticato da tutti Eternit, rifiuti e baracche abitate "Un buco nero sotto l’Indiano"

La chiamavano Sardigna i nostri vecchi, quel pezzo di campagna di là dall’Argingrosso. Con immeritato paragone alla bella isola in mezzo al Mediterraneo, quella vasta terra tra l’Arno e la Greve era abbandonata, malarica, palustre, e veniva utilizzata come discarica, come nascondiglio per ciò che non si voleva vedere in città. I toponimi del Poderaccio e delle Isole ricordano l’insalubrità e la paludosità di questi terreni. I secoli sono passati, ma la maledizione che si porta addosso, no. Tra le troppe situazioni di degrado e di disagio che ancora permangono, la striscia di sterpaglie e rovi che segue una pista fangosa sotto al viadotto dell’indiano cela una delle più eclatanti, che la città che scorre veloce sopra al Ponte all’Indiano ignora: eternit e cumuli di rifiuti abbandonati o gettati dal viadotto, con pericolo per chi sta sotto. Sì, perché la cosa ancor peggiore è che qui sotto ci vivono: una baraccopoli dove abitano quattro famiglie rom in pianta stabile e non si sa quanti altri emarginati.

A denunciare questo buco nero là dove si plaude alla prossima realizzazione del Parco Florentia, i consiglieri di Fratelli d’Italia Francesco Torselli (capogruppo in Consiglio regionale) e Alessandro Draghi (omologo in Comune), in un sopralluogo alla presenza della stampa. A riprova dell’abbandono e la mancanza di controllo di questi luoghi, a una collega presente è stato infranto un finestrino e svaligiata l’auto nei pochi minuti che ci siamo allontanati a fare le riprese. "Tra discariche abusive con ogni genere e tipo di materiali di dubbia provenienza, abbiamo scoperto che vivono una decina di persone in una baraccopoli abusiva – commenta Torselli –. L’appello è a tutte le anime belle della sinistra che si riempiono la bocca con termini come accoglienza, solidarietà, vicinanza agli ultimi. Queste persone ci hanno detto che vivono in Italia da anni e non hanno mai incontrato nessuno né del Comune, né della Regione, abbandonati a loro stessi in condizioni che non augureremmo a un animale. Facile dai salotti buoni, dalle televisioni, dai concertoni, parlare di accoglienza. Quello è il vostro meraviglioso mondo. Poi esiste il mondo reale, quello sotto al viadotto dell’Indiano". "Sotto ai piloni, bivacchi, sporcizia, rifiuti e un accampamento rom con anche minori – dice Draghi – Se questa è l’idea del sindaco per rilanciare la zona del Poderaccio attraverso il parco Florentia, siamo molto indietro, perché non solo non è stato ancora bonificato l’ex campo rom, ma ne è spuntato uno nuovo. Inoltre, ricordo che è stata emanata una delibera comunale per cui chiunque occupi abusivamente un luogo, può richiedere lo status di residenza fittizia in via del Leone 35. Così discriminiamo chi si trova in reale difficoltà, equiparando per esempio un padre italiano separato che non riesce a mantenere un alloggio, a un rom arrivato in Italia ieri e dedito alle occupazioni abusive".

Carlo Casini

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