La nostra iniziativa. Rioni: problemi e vivacità da raccontare. Scriveteci

"Il quartiere siamo noi". Inviateci le segnalazioni su Whatsapp 3316932645

La passerella dell'Isolotto

La passerella dell'Isolotto

Il quartiere siamo noi: abbiamo voluto chiamare così il nostro viaggio che attraverserà i rioni e i quartieri di Firenze per raccontare la vita quotidiana di chi li abita. Un numero di whatsapp  (3316932645) è a disposizione dei nostri lettori per segnalarci i problemi – piccoli e grandi – da risolvere. Da parte nostra ci metteremo a disposizione per contribuire a trovare soluzioni, chiamando in causa chi ha la responsabilità e la competenza in merito. Un viaggio che toccherà le periferie quanto il centro storico. Perché la Firenze dei suoi cittadini è entrambe le realtà: quella della cartolina vocata al turismo, principale fonte di ricchezza ma anche spesso causa di degrado, e quella dei tanti rioni che mantengono una loro forte identità e spirito di appartenenza. Un viaggio che vogliamo fare non soltanto perché teniamo a rafforzare e rinnovare il legame de La Nazione con la sua città, ma anche per sottolineare quanto Firenze sia vivace e ricca di umanità, di iniziative e di voglia di fare, di spirito di solidarietà e di senso civico che esprimono gli slanci migliori e concreti proprio nelle difficoltà. Gli esempi sono lì a dimostrarlo: li abbiamo raccontati durante la pandemia come nell’attualità drammatica di chi fugge dalla guerra in Ucraina e trova qui una nuova casa pronta ad accoglierlo.

Cristina Privitera

 

Un Isolotto a statuto speciale

Firenze, 28 aprile 2022 - L’Isolotto è da sempre uno dei rioni più tipicamente fiorentini, caratterizzato dal verde e da una comunità unita e forte. È sempre stato così, fin da quando il 6 novembre 1954, l’allora sindaco Giorgio La Pira, insieme al cardinale Elia Dalla Costa, consegnò le chiavi di casa a quasi mille famiglie in una zona che un tempo era terra di orti. Negli anni la zona ha avuto diversi alti e bassi, problemi e situazioni spinose, ma non è mai mancata la condivisione delle forze.

A tutt’oggi – passeggiando per le strade dell’Isolotto vecchio –dove c’è la nuova piazza, che il comune ha recentemente ristrutturato, si vedono le immagini tipiche dei quartieri cittadini, dagli anziani a frescheggiare sotto gli alberi o ai tavolini di un bar, ai bambini che giocano al parco, a chi fa jogging sull’argine dell’Arno. Naturalmente non mancano i problemi, soprattutto quando cala la notte, e alcune zone soffrono a causa di cattive frequentazioni. "Noi abbiamo modo di sentire tutti i giorni i residenti della zona – spiega Giulia Ruscica, amministratrice del gruppo Facebook "Sei dell’Isolotto se…", che riunisce migliaia di residenti -, e certamente le lamentele non mancano.

Fortunatamente c’è una comunità forte, si sente proprio la solidarietà tra le persone e che è un rione vissuto veramente. Basta vedere i messaggi che si scambia la gente: c’è coordinazione, solidarietà e aiuto reciproco. Naturalmente i problemi ci sono, dalle feste notturne abusive alle Cascine o alla Montagnola, piuttosto che i guai che combinano le baby gang in viale dei Bambini con musica altissima tutta la notte. In alcune zone le cose andrebbe riviste, servirebbe maggior controllo da parte delle forze dell’ordine, per esempio dove spaccano gli specchietti delle macchine".

Non mancano anche le associazioni che attivamente agiscono sul territorio, cercando di portare a galla tutti i problemi spesso sopiti. "Purtroppo tante delle criticità degli ultimi anni non sono risolte – dice Simonetta Quieti, responsabile del quartiere 4 del comitato dei cittadini di Firenze e rappresentate delle "Mamme contro il degrado" -. Ci sono ancora zone dove di notte non si può andare, perché non ci si sente sicuri. Viale del Bambini, la Montagnola, le Cascine, i sottopassaggi e via dicendo.

Partendo dallo spaccio, che probabilmente è il problema più grave e irrisolto, passando per i furti, il degrado, lo sporco e i rumori. Purtroppo, dopo anni in cui la situazione stava migliorando, mi sembra che negli ultimi sei mesi siamo tornati indietro. Fortunatamente il senso di comunità è forte, è un quartiere molto inclusivo, questo va detto, ma abbiamo bisogno di un aiuto per alcune zone e criticità. Ci sono persone che non si sentono sicure, questo è innegabile".

Iacopo Nathan

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