Proteste dopo l’abbattimento dell’albero ’simbolo’

Gli abitanti: "Possibili altre soluzioni". Il sindaco spiega: "Valutate tutte, ma impossibili"

Continua a far discutere l’ordinanza firmata dal sindaco Riccardo Prestini per l’abbattimento del pino di via Larga, simbolo del quartiere ma anche uno dei simboli, in generale, del territorio calenzanese. Sui social sono numerose le proteste per la scelta e c’è anche chi, con immagini riferite ad altri Paesi del mondo, mostra come si sarebbe potuto evitare il taglio, magari con un sostegno da prevedere a livello del tronco. Il Comune, torna così a spiegare sulla propria pagina Facebook che la decisione, in realtà, arriva dopo un lungo lavoro di verifica: "Il monitoraggio puntuale sul pino di via Larga, per cui è stata emessa un’ordinanza di abbattimento – si legge – va avanti da due anni. Sono stati eseguiti dai tecnici comunali controlli periodici e regolari, ed anche effettuati sopralluoghi specifici su richiesta dei cittadini della zona, che hanno effettuato decine di segnalazioni. Il dottore forestale incaricato dal Comune ha proceduto a un’indagine strumentale sulla tenuta della zolla".

In particolare – prosegue la nota – "sono state effettuate misurazioni tramite anemometro e oscillometri che mettono in rapporto il vento e l’oscillazione della pianta" ed i valori rilevati non sono risultati sufficienti a garantire un adeguato livello di sicurezza nel luogo, densamente abitato, in cui il pino si trova. La forza dei venti, infatti, sarebbe in grado di sradicare l’albero e farlo crollare.

S.N.